di Massimo Dalla Torre
Fate turismo. Potrebbe essere questo l’imperativo, ma non lo è, per il rilancio del Molise. Un qualcosa che necessita peccato però che manca un requisito essenziale: la volontà di agire che è evanescente sotto tutti i punti di vista.
Il quale, viene ignorato volutamente da chi usa il turismo “cicero pro domo sua” eppure, i presupposti ci sono, perché la ventesima regione dello stivale potrebbe essere il vettore turistico per altre realtà molto meno propositive della nostra, ma sbarra la via perché non c’e’ cultura del turismo requisito essenziale se si vuole uscire dalle paludi della non considerazione; ecco perché spesso ci si chiede: il Molise turistico esiste? Oppure è una fandonia? Punti di domanda che vorremo girare a chi si riempie la bocca di turismo senza sapere che quello che si cerca di far passare come turistico non ha alcun fondamento. Un macigno che pesa e che penalizza pesantemente un territorio che attraverso spot televisivi o slogan attrae a mo di specchietto di allodole viene presentato come l’eldorado e poi si scopre che e’ vuoto assoluto.
Territorio che invece viene barattato con un piatto di fava-vulgaris, cibo consumato dai servi della gleba. Condizione che difficilmente vedrà sollevarci perché non c’è volontà di farlo; le lamentele sui social network sono evidenti. Delusione di chi, anche se solo di passaggio, arriva nel Molise, specialmente sulla costa, e costata la desertificazione materiale, che lascia sconcertati.
Tutto chiuso, oppure si sente dire a volte con insistenza “fate presto a consumare perché dobbiamo chiudere”. Spiagge, stabilimenti balneari, alberghi, ristoranti, attività commerciali serrate con lucchetti, a dimostrazione che ci si accontenta di poco, per giunta fatto pagare a caro prezzo, senza considerare che è controproducente per l’economia molisana che registra lacune vistose. Cose che, aberriamo e respingiamo con forza. Le quali, solo se si volesse, potrebbero riportare nel sentiero giusto uno dei gangli del sistema che, nel nostro Paese è priorità e che, possa far dire il Molise c’è e aspetta chi vuole conoscerlo e non farli scappare delusi da quello che falsamente viene presentato ma soprattutto non offerto.