I rapporti tra cittadino e burocrazia, pubblica o privata, sono stati sempre caratterizzati da incomprensioni, quando non direttamente da contrasti, dovuti in larga parte alle lungaggini nelle procedure che nella maggior parte dei casi sono insopportabili. Il rispetto per il cittadino-utente dovrebbe essere garantito ovunque, soprattutto dove si trattano problematiche sensibili, quali quelle occupazionali, così come il decoro deve essere obbligo morale negli uffici della pubblica amministrazione.
Vogliamo oggi mettere in evidenza un caso ‘particolare’ evidenziatoci, con tanto di supporto fotografico, da un nostro lettore, che in questi giorni si è recato presso gli uffici del Centro per l’impiego di Campobasso; pur essendo ‘incappato’ nelle solite lungaggini amministrative, si è soffermato su un altro aspetto, che appunto attiene al decoro di un ufficio aperto al pubblico.
In un angolo della struttura, in una zona al centro del passaggio del pubblico, faceva bella mostra di sé (si fa per dire) un cumulo di rifiuti cartacei, che il nostro lettore ha giustamente fotografato ad ulteriore testimonianza dello sgradevole evento. Lo stesso ha precisato che non si trattava di un fenomeno isolato, ma ripetuto e presente anche in altre zone della struttura.
Il Centro per l’impiego, come tutte le strutture della pubblica amministrazione, avrà stipulato una convenzione con un’impresa di pulizie, probabilmente anche per un importo di tutto rispetto, che viene regolarmente pagata con i soldi dei contribuenti.
Delle due l’una: o l’impresa non assolve alle funzioni preposte, quindi non ritira regolarmente i rifiuti come dovrebbe, oppure i dipendenti non rispettano le prescrizioni, cioè non conferiscono i rifiuti dove previsto.
In ambo i casi chiediamo ai responsabili dell’ente di intervenire per garantire il decoro di uffici aperti al pubblico, affinché lo spettacolo testimoniato dalla foto non si abbia a ripetere in futuro.