Si è svolta ieri mattina la seconda edizione dell’Ecoforum, iniziativa organizzata da Legambiente Molise, Azienda Speciale SERM della Camera di Commercio del Molise – Partner Enterprise Europe Network e Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi del Molise con l’obiettivo di tracciare un quadro relativo alle politiche in atto nel settore dei rifiuti e alle prospettive dell’economia circolare sia a livello nazionale che regionale. Dopo l’introduzione del Presidente di Legambiente Molise, Manuela Cardarelli, del Rettore dell’UniMol Luca Brunese e del Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale Quintino Pallante, si sono aperti i lavori della sessione tematica.
I diversi ospiti che sono intervenuti si sono confrontati sullo stato dell’arte a livello nazionale sia per quel che riguarda la gestione degli imballaggi a cura del CONAI, gli strumenti di tipo relazionale raccontati dall’ENEA e l’impatto degli acquisti verdi della pubblica amministrazione sull’economia reale per voce dell’Osservatorio appalti verdi di Legambiente.
Grande interesse ha suscitato l’intervento dell’Assessore della Regione Emilia Romagna Paola Gazzolo, che ha illustrato il percorso di approvazione della prima legge regionale sull’economia circolare in Italia (L.R. n.16 del 5 ottobre 2015) che ha anticipato di due anni e mezzo anche il pacchetto sull’economia circolare della Commissione Europea (aprile 2018). La Legge ha previsto, dopo l’approvazione del Piano regionale dei rifiuti, strumenti rilevanti per raggiungere gli obiettivi fissati, quali ad esempio: l’estensione della tariffazione puntuale, il Fondo incentivante che ha messo a disposizione (dal 2016 al 2019) oltre 45 milioni di euro per premiare con sconti in bolletta i cittadini e le imprese dei territori più virtuosi, il sostegno ai Centri del riuso, la creazione di un Forum permanente dell’economia circolare per individuare i sottoprodotti.
La sessione di lavoro è stata conclusa dal Presidente Nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, il quale ha dichiarato che: “L’Europa con le direttive sull’economia circolare e sulla plastica monouso ha tracciato una strada ben definita verso la sostenibilità che tutti i Paesi membri, compresa l’Italia, dovranno seguire nei prossimi anni. Serve una svolta nel ciclo dei rifiuti urbani e di origine produttiva in tutto il Paese a partire dal centro sud. Il Molise – continua Ciafani – deve dare il suo contributo in questa direzione: la Regione dovrebbe copiare il modello della legge sull’economia circolare dell’Emilia Romagna, mentre i Comuni molisani più grandi dovrebbero replicare le ormai numerose esperienze di capoluoghi del Sud Italia che superano il 65%. Serve poi completare il ciclo con gli impianti di riuso e riciclo necessari per praticare l’obiettivo di rifiuti zero a smaltimento, su cui è fondamentale coinvolgere i cittadini per prevenire le contestazioni che riguardano ormai anche i progetti a servizio dell’economia circolare.”
La seconda parte dell’evento è stata riservata alla “Vetrina regionale delle PMI innovative circolari” a cura della Camera di Commercio del Molise con la finalità di dare evidenza alle buone pratiche di economia circolare delle imprese molisane impegnate nell’attivazione di percorsi verso sistemi eco-industriali che limitino al massimo i sottoprodotti non utilizzati, il loro smaltimento e la conseguente dispersione nell’ambiente.
La mattinata si è conclusa con due momenti rivolti alle imprese e ai Comuni. Una menzione di merito è stata consegnata dall’Ente camerale alle imprese ECOCONTROLGSM SRL per il prodotto ECOSQUARE, NOVATEC SRL per il prodotto NOVASOFT e ARES SOCIALE per il progetto RIGIOCATTOLO, per il loro impegno nell’economia circolare. Legambiente ha premiato le buone politiche di raccolta differenziata dei comuni molisani, nell’ambito della campagna nazionale Comuni Ricicloni realizzata anche grazie ai dati del sistema applicativo O.R.So forniti da ARPA Molise.
La raccolta differenziata in Molise
La percentuale regionale di raccolta differenziata è pari al 38,4%, in leggero aumento rispetto allo scorso anno ma ancora troppo bassa rispetto a quanto richiesto dalla normativa. La produzione pro-capite di rifiuti indifferenziati nel 2018 è stata pari a 234,6 kg/ab. Per alcuni comuni va segnalata una discordanza tra i dati presenti nella piattaforma dell’ARPA e quanto indicato dall’ISPRA. Chiediamo alle amministrazioni comunali di fare attenzione nella compilazione dei MUD in maniera tale da permettere a tutti di avere un quadro più preciso. In Molise, sono 23 i comuni che superano la soglia del 65% di raccolta differenziata nel 2018, in aumento rispetto al 2017, anno in cui erano solo 11. Di questi comuni, 11 della provincia di Campobasso e 4 di quella di Isernia sono stati insigniti della qualifica “Rifiuti Free”, essendo riusciti a ridurre il residuo secco indifferenziato sotto ai 75 kg per abitante/anno. Fanno fatica soprattutto le città, le quali non riescono ad attuare politiche idonee per una corretta gestione della raccolta differenziata. Campobasso nel 2018 è riuscita a raggiungere una soglia pari al 22,1%, crescendo rispetto ai dati 2017, ma ancora troppo poco per una città che sfiora i 50mila abitanti. Isernia arriva al 57,3%, Termoli al 37,9% e Venafro al 16,4%, dati non sufficienti non solo per entrare nella classifica Comuni Ricicloni, ma soprattutto che non rispettano i limiti imposti dalla legge.
A Campobasso si assiste a situazioni poco gradevoli di cassonetti pieni di spazzatura situati ai bordi delle strade. Rifiuti che provengono in parte sia da altri quartieri della città in cui è stato avviato il servizio di raccolta differenziata sia dai comuni limitrofi al capoluogo. Situazione questa che va a peggiorare di molto un dato della città già di per sé basso. “La situazione regionale è molto al di sotto dei limiti imposti dalla legge nonostante le ingenti risorse investite negli anni passati dalla Regione – dichiara Manuela Cardarelli, Presidente di Legambiente Molise – È estremante negativa in 45 comuni molisani, i quali non riescono a raggiungere neanche il 35% di raccolta differenziata. Di questi circa 20 sono sotto la soglia del 10%. Un Molise diviso in due, quindi, dove da un lato ad essere premiati sono i piccoli comuni che hanno attuato buone politiche di gestione dei rifiuti, e che, in qualche caso, tentano di raggiungere addirittura la soglia del 90%. Dall’altro lato invece – conclude Cardarelli – molti centri non vedono la raccolta differenziata come una priorità, ma una problematica quasi da non affrontare, senza pensare che è l’unico metodo per risolvere gran parte del “problema rifiuti”.