Gli spunti che una campagna elettorale riesce a fornire ai cittadini, spesso sono la cartina di tornasole di quanto i vari candidati, a fine tornata elettorale, poi si accingeranno a fare per provvedere al bene pubblico di una città. Nel caso delle elezioni amministrative di Campobasso, i candidati alla carica di sindaco dei diversi schieramenti stanno affrontando una serie di confronti pubblici a margine dei quali il candidato del Movimento 5 Stelle, Roberto Gravina, ha voluto esprimere alcune considerazioni.
“I confronti diretti sono per tutti, candidati ed elettori, il momento di confronto ideale per scoprire cosa si conosce di una realtà amministrativa per la quale ci si propone come amministratori. Non sono palcoscenici per spettacoli, ma momenti di ragionamento sul futuro prossimo di questa città. Dal confronto dell’altra sera presso l’associazione di quartiere di Colle dell’Orso, come cittadino prim’ancora che come candidato, ho avvertito un certo imbarazzo per la totale mancanza di conoscenza delle problematiche che attanagliano Campobasso da parte di chi, del resto, di Campobasso continua a dimostrare di saperne poco e quel poco lo esprime con dati e cifre che hanno strappato a tutti i presenti sorrisi non di certo di felicità. In quell’occasione, la candidata di centro destra poco o nulla ha mostrato di sapere del verde pubblico cittadino, poco o nulla, anzi nulla, delle risorse necessarie a provvedere a tale gestione, ma francamente ancora più assurda è sembrata a tutti la sua “versione dei fatti”, con tanto di cifre che si sono rilevate per lei un boomerang immediato già in quella sede, della problematica legata alla piscina di Colle dell’Orso.
Su questi punti non è colpa di nessuno se lei, non avendo fatto i compiti, ha dovuto incassare repliche circostanziate e precise dal sottoscritto come dagli altri partecipanti al dibattito. Prendiamo atto che la coalizione di centro destra, nonostante sia imbottita di candidati provenienti dal centro sinistra che da ex maggioranza avrebbero dovuto ben informare la loro candidata a sindaco di quanto la vita amministrativa cittadina sia complessa e non liquidabile semplicisticamente con un paio di chiacchiere dettate all’impronta, ha un programma che non è un programma, che non ha le soluzioni che dice di avere perché non conosce i problemi.
In tutto questo, da parte mia e della mia squadra, non c’è nulla di strumentale, – ha dichiarato concludendo Gravina – anche perché non abbiamo bisogno di buttarla in caciara avendo un programma talmente sensato che abbiamo notato con piacere che viene ripreso anche dalle altre coalizioni e liste civiche in più punti, ma c’è semplicemente la doverosa necessità di porre sotto gli occhi degli elettori cosa accadrebbe se, grazie ai cambi di casacca studiati a tavolino per una mera questione di voti buoni a riconquistarsi un posticino nella sala comunale, qualcuno che non conosce l’amministrazione cittadina arrivasse a palazzo San Giorgio. Alle passate elezioni amministrative per un pugno di voti non andammo al ballottaggio; alle prossime imminenti elezioni ogni cittadino deve avere coscienza di ciò che ognuno dei candidati sarà in grado di fare per la città. Se vuole cambiarla, con noi potrà farlo. Con noi e non con altri.”