Non sono state accolte nel Consiglio Comunale di ieri 03 giugno, le tre mozioni presentate dal PD e relative alle proposte contenute nel documento presentato come “Riabbracciamo Campobasso”.
Il voto sfavorevole in merito, da parte della maggioranza, è stato motivato dallo stesso sindaco di Campobasso, Roberto Gravina: “Il voto contrario espresso è stato tale non per la natura delle proposte, ma rispetto alla non sostenibilità economica delle stesse, almeno al momento attuale. C’è da dire che fra l’altro, nelle settimane precedenti, alcune di queste proposte sono già state fatte proprie da questa Amministrazione, su altre, anche in sede ANCI, è bene ricordarlo, vi è un fitto dibattito sulla reali possibilità per gli enti comunali di metterle in pratica. Infatti, occorre grande prudenza perché il DL Rilancio, per quanto riguarda le somme da destinare ai Comuni, fa riferimento alla liquidità contingente e non parla di somme aggiuntive. È necessaria, quindi, grande prudenza da parte di questa e di tante altre amministrazioni, tenendo conto dell’andamento attuale della cassa, per non perdere di vista gli equilibri di bilancio.”
“Parliamo un po’ di numeri: 400000 euro sono ciò che spetterà a Campobasso, – ha specificato Gravina – è chiaro che da buoni amministratori non possiamo dire che con questa somma si farà tutto quello che viene proposto nelle mozioni discusse. Con questa somma, giusto per porre chiarezza, il Comune non potrà coprirci nemmeno il gettito Tari che verrà a mancare. Ecco, di questa realtà contabile che ci deve trovare pronti a garantire alla città, come Comune, i servizi essenziali e indispensabili, bisogna averne anche un po’ di maggiore consapevolezza.
Gli aiuti all’economia li progetta e li stanzia principalmente lo Stato centrale, come amministrazione comunale ciò che già abbiamo messo in campo e quello che potremo ancora garantire come supporto a famiglie e attività produttive in generale, sono azioni per le quali non richiediamo il plauso del Consiglio Comunale ma, quantomeno, anche all’interno di un dibattito politico, l’obiettività di ragionare numeri alla mano, verificando quanto sia risicato attualmente l’avanzo di amministrazione che andrebbe ad essere intaccato, cosa che dovrebbe già essere ampiamente a conoscenza di tutti i consiglieri comunali.”