Si è tenuta mercoledì 7 settembre, nella suggestiva cornice del centro meeting Coriolis di Ripalimosani (CB), la premiazione dei vincitori della selezione regionale del premio Oscar Green 2022. “Riprendiamoci il futuro”, questo lo slogan scelto per l’edizione di quest’anno i cui vincitori, provenienti da tutte le regioni italiane, parteciperanno alla selezione nazionale che si terrà in autunno a Roma.
Promosso da Coldiretti Giovani Impresa, l’Oscar Green, è il premio che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’Agricoltura. Obiettivo dell’iniziativa è dunque promuovere l’agricoltura sana del nostro Paese che ha come testimonial le tante idee innovative di giovani agricoltori. Come sempre, nello spirito del concorso, saranno premiate quelle idee imprenditoriali che hanno saputo maggiormente coniugare tradizione e innovazione.
Hanno preso parte all’evento il Delegato Confederale ed Direttore regionale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli e Aniello Ascolese, il Delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa Molise, Mario Di Geronimo, l’Assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, il Presidente della CCIAA, Paolo Spina, ed il Delegato di Coldiretti Giovani Impresa Abruzzo, Giuseppe Scorrano, neo Presidente del Consorzio Agrario del Centro Sud. Presente anche l’assessore comunale di Campobasso, Simone Cretella.
Stimolanti gli interventi ascoltati nel corso della serata che si è aperta con i saluti di benvenuto del Direttore Ascolese seguiti dall’assessore all’Ambiente della città di Campobasso, Simone Cretella, che ha lodato l’operato di Coldiretti per i sostegno e l’attenzione verso le imprese agricole guidate da giovani imprenditori agricoli.
Da parte sua l’assessore Cavaliere ha spronato i giovani imprenditori agricoli a non arrendersi e pur non negando le difficoltà scaturenti dalla burocrazia, e dalla crisi economica in atto, ha assicurando loro l’ascolto attento della Regione, annunciando anche ce nella prossimo Psr ci saranno nuove risorse a sostegno del biologico e della zootecnia.
Il Presidente della CCIAA Spina, riconosciuto il ruolo fattivo della Coldiretti in seno alla Camera di Commercio del Molise ha snocciolato una serie di dati che evidenziano una realtà difficile per tutte le aziende del territorio, ivi comprese quelle agricole, in affanno a causa di problematiche che spaziano dall’aumento esponenziale dei costi di produzione, acuiti anche dalla guerra in Ucraina.
Per questo Spina ha invitato le Istituzioni regionali, dunque anche l’Assessorato all’Agricoltura, ad utilizzare le banche dati della Camera di Commercio che consentono di avere una “fotografia” reale delle condizioni delle aziende e poter in tal modo porre in essere interventi mirati ed efficaci alla risoluzione dei problemi.
Nel corso della serata è intervenuto anche Angelo Felice, Responsabile tecnico-economico di Coldiretti Molise, che ha illustrato le possibilità offerte ai giovani imprenditori agricoli dalla Misura 6.1 – “Pacchetto Giovani” il cui termine per la presentazione delle domande di finanziamento scadrà il prossimo 30 ottobre.
Basati sull’esperienza concreta sul campo le testimonianze portate da Fabio Cordella, Direttore generale dell’azienda agricola biodinamica Di Vaira, di Petacciato (CB) e Maria Antonietta Paladino, dell’omonima azienda zootecnica di Santa Croce di Magliano (CB). Dalle parole dei due giovani imprenditori è scaturita la voglia di non arrendersi anzi reinventarsi per non lasciarsi abbattere dal pessimismo ma guardare sempre al futuro con ottimismo.
Un tema questo del reinventarsi che ha ripreso anche il Delegato regionale di Giovani Impresa Molise, Mario Di Geronimo, che ha sottolineato come le aziende giovani devono avere la capacità di innovarsi ma sempre nel rispetto della tradizione.
Un concetto, questo dell’innovazione nella tradizione, ripreso anche da Giuseppe Scorrano che ha anche sottolineato l’importanza e l’utilità di fare squadra, instaurando positive sinergie tra imprenditori, specie se giovani.
A fare sintesi di tutto Giuseppe Spinelli che ha incoraggiato i giovani a non arrendersi davanti alle difficoltà, assicurando il costante e concreto sostegno di Coldiretti nella difesa della categoria e del diritto degli imprenditori agricoli di poter lavorare e produrre reddito per le loro aziende e cibo per la collettività. “Per questo – ha assicurato – ci troverete sempre pronti ad ascoltarvi e supportarvi”.
DI SEGUITO I VINCITORI
ANNA MARTONE – CATEGORIA “IMPRESA DIGITALE”
Quello della perdita di animali lasciati liberi al pascolo è un problema che da sempre preoccupa gli allevatori. Da oggi però, a correre in aiuto dell’uomo, non c’è più solo il fidato cane da pastore ma interviene anche la tecnologia. Così Anna Martone, giovane allevatrice di Sesto Campano, piccolo centro in provincia di Isernia, ha deciso di fornire un aiuto concreto ai sui sei cani applicando alle pecore un collare GPS che le consente di sapere in qualsiasi momento del giorno e della notta dove si trovano i suoi oltre 250 capi. Il collare GPS è collegato ad un’App che scaricata sul cellulare di Anna le consente di monitorare la posizione degli animali con un’approssimazione di pochi metri.
“L’idea del GPS – spiega Anna – mi è venuta quest’anno perché, visto che i nostri animali nei mesi estivi vanno a pascolare in montagna, accompagnati solo dai cani da pastore, non mi era possibile sapere dove si trovassero nell’arco della giornata. Invece, tramite GPS solare e una specifica App scaricata sul cellulare, ora posso sapere con estrema precisione e in tempo reale dove si trovano. L’utilità di questo sistema – aggiunge la giovane allevatrice – va a beneficio della sicurezza dell’intero gregge. Infatti, se le pecore dovessero allontanarsi troppo magari per cercare dei rifugi dove ripararsi da improvvisi temporali estivi, sappiamo dove andare a riprenderle per ricondurle al sicuro nella stalla”.
COMUNITA’ TERAPEUTICA MOLISE – CATEGORIA “COLTIVIAMO SOLIDARIETA’”
La Comunità terapeutica Molise, che oggi è anche riconosciuta e apprezzata azienda cooperativa agricola, nasce nel 1989 per volontà di Padre Lino Iacobucci, frate francescano da sempre in prima linea nell’educazione dei giovani e nella lotta alle tossicodipendenze. Inizialmente questa sorge su un terreno preso in affitto, in contrada Fiumicello, nel comune di Toro, piccolo centro alle porte di Campobasso. Il fondo comprende anche un vecchio casolare che Padre Lino, con l’aiuto dei primi ospiti della comunità, ristruttura e adibisce a residenza per il sostegno e la cura di persone con problemi di tossicodipendenza e alcolismo.
Sotto l’infaticabile impulso del frate i giovani ospiti della struttura, che nel frattempo diviene Cooperativa, coltivano la terra e allevano vitelli da carne, pecore, polli ma anche cavalli nelle annesse stalle. Negli anni la struttura di Toro viene ampliata e nel contempo l’infaticabile Padre Lino riesce ad ottenere in affitto una stalla in disuso a Rotello, piccolo centro del Basso Molise. Con l’aiuto dei suoi “ragazzi” il frate ristruttura la stalla dove oggi si allevano bufale da latte.
Dall’allevamento al caseificio il passo è breve. Così, annessa all’azienda zootecnica e agricola, dove si producono i cereali per alimentare i capi, nasce un caseificio aziendale che prende il nome di “Il Girasole”. I prodotti caseari sono di ottima qualità e nel 2019 la Cooperativa entra in Campagna Amica. Oggi il caseificio “Il Girasole” è presente, ogni giovedì e sabato, al mercato di Campagna Amica in piazza Cuoco a Campobasso. Una realtà imprenditoriale, questa messa in piedi da Padre Lino, che fornisce un sostegno concreto a chi ha problemi di tossicodipendenze fornendo agli ospiti anche un’opportunità di riscatto sociale con la possibilità di imparare un mestiere, quello dell’agricoltore o dell’allevatore, e terminata la “cura”, restare a lavorare in azienda.
DANIELE ORLANDO – CATEGORIA “CAMPAGNA AMICA”
Daniele Orlando, 24 anni, dopo il diploma di geometra e varie esperienze lavorative nel campo dell’edilizia, nel 2020 decide di dedicarsi a tempo pieno alla cura dell’azienda agricola e zootecnica di famiglia. Ubicata ad Agnone, cittadina dell’alto Molise in provincia di Isernia, l’azienda Orlando produce: grano, foraggio e legumi e, per la parte zootecnica, alleva vacche da latte e capre. Dal suo ingresso a tempo pieno nell’azienda Daniele, con il prezioso supporto di sua madre Mercede, decide di avviare la produzione di pane, pizze, e vari prodotti da forno, dolci e salati, utilizzando esclusivamente i prodotti aziendali. Il passo successivo Daniele lo muove nel 2021 quando decide di aumentare il numero delle sue capre e contestualmente inaugura un piccolo caseificio aziendale dove avvia la produzione di formaggio caprino. Accreditata a Campagna Amica l’azienda Orlando è oggi presente con le sue prelibatezze nei mercati coperti di Campagna Amica di Isernia e Campobasso.
CARMINE VALENTINO MOSESSO – CATEGORIA “CUSTODI D’ITALIA”
Il progetto di Carmine Valentino Mosesso prevede il recupero del “Fagiolo della levatrice”. Questo legume era coltivato nei decenni passati nei campi e negli orti di Castel del Giudice, paese in provincia di Isernia, ma a causa del progressivo abbandono delle campagne stava per scomparire. Grazie alla tenacia e alla determinazione di Carmine, giovane agricoltore del luogo, laureato in scienze Agrarie all’Università del Molise, questo antico legume è stato salvato dall’estinzione. La storia del “Fagiolo della levatrice” è legato appunto ad una levatrice, originaria del ferrarese, che lo portò in paese nella prima metà del ‘900. Questa era solita regalare alle partorienti il seme di questo legume che, in beve tempo si diffuse in tutti gli orti del paese. Con il progressivo abbandono delle campagne questo fagiolo ha rischiato di scomparire ma nel 2018 Carmine ha recuperato il seme dalle mani dell’ultimo custode del paese (il signor Marcello) e ha cominciato a produrlo.
Questo fagiolo è una leguminosa rampicante; a luglio raggiunge altezze considerevoli (circa 2 metri) per questo necessita di pali di sostegno. Solitamente in legno di “vellana”(corylus avellana). Resiste molto bene ai ritorni di freddo, cosa non troppo inusuale nel mese di maggio nelle zone di montagna. Non ha bisogno di essere irrigata. Fin qui tutto nella norma per quanto riguarda le caratteristiche vegetali ma è nel piatto, nelle tipiche zuppe contadine, nelle minestre, nei “fagioli acconciati” (con le patate) che il fagiolo della “levatrice” libera tutte quelle caratteristiche capaci di conquistare e riconquistare per generazioni la fedeltà e i palati di un paese intero. Nell’ottica della multifunzionalità Carmine porta avanti anche l’attività di accompagnare turisti e vacanzieri in sella alle sue asine facendo loro visitare le bellezze naturalistiche della zona dove vive.