Tamburro: c’è un +4% rispetto al resto del paese che preoccupa a fronte dell’aumento della domanda di sussidio
«Oculatezza e senso di solidarietà: sono questi gli ingredienti fondamentali per ridurre gli sprechi alimentari». E’ questo il messaggio che lancia il portavoce nazionale del Banco delle Opere di Carità Giuseppe Tamburro in occasione dell’undicesima giornata nazionale per la Prevenzione degli sprechi alimentari che ricade oggi. «E’ opportuno rilanciare con forza questi messaggi invitando tutti a condotte più attente e responsabili. Non può esistere alcuna transizione ecologica se continuiamo a produrre gas inquinanti per cibo che finirà nella spazzatura – ha evidenziato Tamburro – Secondo la Fao se lo spreco alimentare fosse una nazione sarebbe la terza al mondo per emissioni di gas serra. Parallelamente ci sono milioni di persone che non hanno la forza di provvedere al loro sostentamento». Tamburro evidenzia come riducendo gli sprechi da parte delle famiglie (oculatezza) è possibile aiutare parrocchie ed organizzazioni come il Banco delle opere di carità (senso di solidarietà) che da trent’anni sono vicine alle famiglie in difficoltà offrendo loro sostegno alimentare, ma anche gli strumenti per una nuova ripartenza. Il Banco delle opere di carità, infatti assiste 750mila persone al giorno con il supporto dei suoi 50mila volontari dislocati nelle 18 sedi nazionali. «Il dramma dello spreco alimentare è nei numeri – ha spiegato Tamburro – Ogni anno in Italia abbiamo uno spreco pro capite di 36 chili di cibo che anziché finire nella spazzatura avrebbe potuto aiutare famiglie che sono in difficoltà. In Regioni come la Calabria e il Molise dove la domanda di sussidio alimentare dal Covid ad oggi è cresciuta enormemente con un ulteriore picco da qui all’estate non si hanno comportamenti virtuosi che possono fungere da argine. In queste regioni, si registra un +4% rispetto al resto del Paese che preoccupa e non poco».–