Di ritorno dai miei spirituali Esercizi, venerdì 23 luglio 2021, vengo a conoscenza di alcune notizie che mi hanno profondamente addolorato.
Prima di tutto, la notizia della vendita del Gemelli Molise. Amarezza grande, perché ho tanto lottato, insieme con gli altri vescovi del Molise, perché non si giungesse a questo punto. Il nostro accorato appello, giunto fino al Papa, non è stato purtroppo ascoltato e si è deciso di precedere, comunque, alla vendita.
Ma la cosa che poi mi ha ulteriormente amareggiato è stato leggere, da certe fonti di stampa non correttamente informate, anzi tendenziose, che io, come Vescovo, avrei determinato, influito e caldeggiato sulla scelta dell’acquirente.
E’ una notizia totalmente infondata. Una vera fake news, dal sapore mirato. Si vuole colpire non solo l’arcivescovo di Campobasso, ma l’intero episcopato del Molise. Certo ho combattuto con tutte le mie e nostre forze perché non si vendesse il Gemelli Molise, consapevole che dell’ulteriore impoverimento della terra molisana, già così segnata da miopi politiche di abbandono.
Ma mai ho interferito sulla scelta dell’acquirente. E non solo da parte mia, ma nessun Vescovo Molisano ha dimostrato interesse o parzialità in proposito. La Chiesa locale già si era espressa con parole chiare, il 26 giugno 2021, ancora prima che si entrasse in gioco pubblico. Infatti, come vescovi, in un comunicato interno, avevamo scritto così: “Ora, come Vescovi, oltre che ribadire le nostre più sofferte preoccupazioni di natura sociale, culturale e pastorale per questa vendita, precisiamo che non compete a noi poter esprimere pareri sulle eventuali scelte future che la Direzione del Gemelli intenderà attuare”.
Ebbene, su questi precisi binari abbiamo sempre camminato.
Chiedo perciò ad alcuni colleghi giornalisti, che hanno diffuso queste fake news, di informarsi meglio, di essere più precisi e documentati, per non creare sconcerto e conflitti inutili.
Con rispetto, per amore della verità
+ p. GianCarlo Bregantini, arcivescovo