Gay Pride/Cultura del gender? No, grazie!

Riceviamo e pubblichiamo un anota inviataci da una lettrice in merito al Gay Pride

Desidero esprimere la mia contrarietà nei confronti del “gay pride” indetto a Campobasso per fine luglio e sul patrocinio dato inspiegabilmente dal Comune, come se si trattasse di un evento di portata culturale o sociale. Precisando che le istituzioni hanno tanti modi per impedire certi tipi di eventi, nonostante si voglia far credere il contrario, sottolineo che il sindaco di Firenze, appartenente ad uno schieramento da sempre vicino a certe posizioni, ha negato il patrocinio del Comune. Si cerca di ostentare uno spirito d’avanguardia nel sostenere tali manifestazioni, dimentichi del fatto che l’essere umano, proprio attraverso esse, viene infangato nella sua perfezione originaria e ridicolizzato.
Il mondo d’oggi, così povero moralmente e spiritualmente, cerca di mascherare questa povertà attraverso il relativismo, che porta a dire questo: io posso non star scrivendo questa lettera, bensì cantando, il suo può non essere un quotidiano online, ma una Ferrari, l’uomo può non sentirsi tale oggi, ma donna, e domani, forse, un cavallo. Non voler vedere questo aspetto significa non volerci bene e ridurci ad un ammasso caotico di passioni. Una torre di Babele, insomma (qualcuno, però, ricorderà che fine fece tale torre…).

Carlotta Scognamiglio

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