Si legge in poco più di un’ora il messaggio che papa Francesco ha scritto per la 47 giornata mondiale della pace incentrato sulla fraternità e solidarietà. Papa Francecso insiste molto sulla fraternità come dimensione essenziale dell’uomo essendo creatura relazionale per eccellenza. Così invita tutti gli uomini a “globalizzare” la fraternità. Citando Benedetto XVI mette in guardia dalla difficoltà con cui sempre più persone si rendono nemiche e distanti gli uni dagli altri. “La globalizzione ci rende vicini, ma non ci rende fratelli” (Benedetto XVI, Caritas in veritate).
Questa mancanza della cultura della fraternità che per papa Bergoglio scaturisce dal padre comune, il Padre Nostro, porta alle tante sperequazioni, ingiustizie, violenze, guerre. Non solo. La cultura dell’individualismo, dell’egocentrismo e del consumismo materialistico, porta ad un disinteresse per la fraternità e la solidarietà fondamenti per la pace mondiale.
Da qui il monito a non ridurre l’uomo a merce, prodotto di consumo e di scarto. Nelle società occidentali il consumo é diventato il vero dio e sull’altare di questo nuovo dio é immolato l’uomo nella sua dignità. Nella modernità liquida il consumo è diventato legge. Per Bauman la vita liquida è il risultato dei consumi, così la società assume il consumo come categoria massima divenendo una sorta di “sciame inquieto”. Il consumo, trasformando l’uomo, lo riduce ad oggetto, oggetto animato e inanimato, pronto ad essere consumato ed usato, scrive Bauman: “Gli oggetti di consumo hanno una limitata aspettativa di vita utile, e una volta superato tale limite diventano inadatti al consumo; e, poiché “poter essere consumati” è la sola caratteristica che ne definisca la funzione, essi diventano inadatti a qualsiasi cosa: inutili, insomma. A questo punto andrebbero eliminati (biodegradabili, incenerendoli, affidandoli alle cure delle agenzie di smaltimento dei rifiuti) dal luogo dove si svolge la vita di consumi, per far posto ad altri oggetti di consumo ancora inutilizzati”.
Per papa Francesco la medicina per guarire è la fraternità che fa incontrare non solo le persone ma anche le nazioni. Cita Paolo VI la popolorum progressio in cui si dice che le nazioni hanno obbligo di favorire la fraternità per un triplice dovere: di solidarietà, di giustizia sociale e di carità universale. L’assenza di tale prerogative è causa di povertà, di rapporti sterili, deboli e liquidi e favorisce l’avidità.
Il romanziere John Ronald Reuel Tolkien famoso per la saga del Signore degli Anelli, attribuiva al regno dei nani la caratteristica dell’avidità che li portò alla distruzione. Il mondo avido di denaro, di potere, di prestigio, di apparenza è destinato alla distruzione. Fraternità, solidarietà, dono, possono per papa Bergoglio, umanizzare economia e finanza rendendole umane e giuste.
La fraternitá, dice papa Bergoglio, genera pace sociale perché crea equilibrio fra libertà e giustizia, fra responsabilità personale e solidarietà, fra il bene dei singoli e bene comune, essa correttamente intesa debella la dilagante corruzione che sempre è comunque sottrarre energie al corpo sociale.
Infine il papa invita a riflettere sulla fraternità portandola alla “quinta potenza”. Essa, scrive il papa, ha bisogno di essere scoperta, amata, sperimentata, annunciata e testimoniata. La fraternità insieme alla solidarietà chiede il rispetto della natura come dono comune del Creatore.
Papa Francesco sta diventando l’uomo più ascoltato del mondo, i suoi gesti e le sue parole daranno un ulteriore slancio alla pace mondiale che è: “impegno di tutti i giorni, la pace è artigianale e si porta avanti a partire dal dono di Dio”.
don Mario Colavita