“La paventata chiusura dello splendido museo Pistilli nel cuore di Campobasso, inaugurato appena sette anni fa con un prezioso catalogo delle circa 150 opere contenute, che abbiamo nella nostra sede romana, rappresenta un’ulteriore ferita per il Molise. Forse non ci si rende conto della gravità di questa sciagurata evenienza: mentre si lanciano proclami sul turismo e sul ripopolamento, parallelamente si offrirebbe ai potenziali visitatori o addirittura ai nuovi residenti un territorio che somma ai tanti problemi infrastrutturali e d’immagine anche lo stato comatoso della cultura, una delle principali carte che ogni realtà lungimirante si giocherebbe per il futuro”.
C’è sconforto tra i membri del direttivo dell’associazione “Forche Caudine”. Tanto più che uno di loro è nipote di Giuseppe Ottavio Eliseo, l’artista e collezionista campobassano da cui deriva buona parte dell’esposizione generosamente donata da Michele Praitano.
“Con un atto del genere si disonora anche la memoria di questi grandi benefattori molisani che hanno compiuto un gesto straordinario di amore per la cultura e per la propria terra – continuano dall’associazione, dove evidenziano anche la figuraccia con i parenti dei due collezionisti molisani, venuti apposta dalla Lombardia e da Roma per l’inaugurazione. Appena sette anni fa.
“L’ennesima avvilente notizia che ci raggiunge dal territorio d’origine. Se questo patrimonio fosse in mano ad un’altra Regione, ad esempio alla Toscana o alle Marche, avrebbe ben altra valorizzazione grazie a diverse sensibilità. Purtroppo”.