“I fondi europei saranno tanti, diversificati e fondamentali per il Molise. Altrettanto determinanti saranno quelli , opportunamente intercettati e finalizzati, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di un’occasione importantissima per i molisani, sopratutto per quelli del futuro
. La nostra non è una regione per giovani, ma deve diventarlo e farlo subito, se non vuole rischiare l’estinzione. Dal Consiglio Comunale di Campobasso abbiamo promosso una discussione monotematica sul tema (siamo il capoluogo, geograficamente nel cuore della regione).
La prima questione, per noi centrale, è, finalmente, la visione politica, vale a dire l’impostazione, la modalità con la quale si vuole programmare la spesa. La logica fin qui seguita è drammaticamente perdente, perché si fonda su due principi sbagliati: “un po’ per ciascuno non fa male a nessuno” e “benefici a breve termine” dettati dalle scadenze elettorali. Noi ribaltiamo il concetto: ci vuole una programmazione che serva, per prima cosa, ai molisani nati da pochi anni (o a quelli che nasceranno) e che porti benefici a tutta le regione. Vivere in questa terra deve essere una prospettiva concreta e possibile per i giovani.Il Molise ha bisogno di futuro, ma adesso!
A nostro giudizio sono 3 le grandi aree tematiche su cui lavorare e, nel dibattito sviluppatosi, abbiamo provato ad indicare le 3 parole-chiave corrispondenti: SALUTE, CONNESSIONI, LAVORO. L’ordine scelto non è casuale.
SALUTE. In una regione dove mancano i servizi sanitari essenziali non esiste neppure la possibilità di occuparsi del resto. Se il futuro è un’incognita, il presente fa paura perché in Molise, senza andare troppo per il sottile, si muore per malattie e problematiche che in altre regioni sono affrontabili e risolvibili. La sanità pubblica, depotenziata negli anni a vantaggio di quella privata, deve tornare al centro. Alle scelte sbagliate del passato, si sono aggiunte le inerzie colpevoli del presente. Abbiamo perso anche l’occasione di sfruttare i fondi stanziati per l’emergenza pandemica. Le risorse del pnrr devono andare a segno. La salute, banalmente, resta la prima cosa da riportare al centro dell’azione programmatoria e di intervento.
CONNESSIONI. Le reti sono tante, il Molise va connesso a tutte quelle possibili. La rete Internet, la rete idrica, la rete della formazione, della conoscenza e della specializzazione, le reti del turismo ambientale ed enogastronomico, le reti stradali e ferroviarie. I fondi Europei consentono di investire molto su questi aspetti, anche se per le infrastrutture viarie si tratta più di progettare ed aspettare (pretendendo) finanziamenti specifici, che sono saltati a causa della assenza di progettazioni esecutive. Solo le reti, tutte quelle elencate, possono portare a colmare l’esigenza primaria e finale: il lavoro.
LAVORO. Tutta la programmazione porta a questo. Se abbiamo una regione con una Sanità pubblica forte e di qualità, se questa regione è connessa, allora possiamo arrivare alla creazione di lavoro vero e per tutti e, dunque, ad invertire il drammatico trend demografico. Se la rete INTERNET è efficiente, si possono attrarre investimenti per lavoro agile oltre che potenziare la gestione dei servizi pubblici ( siamo pochi dovremmo essere un gioiello nella gestione degli enti). Se la rete IDRICA funziona, è possibile scommettere sulla vocazione agricola della nostra terra. Se il Molise sarà connesso alla RETE del turismo ambientale, alla rete dei trasporti, infine, daremo linfa alle attività produttive, all’esportazione, all’industria e al turismo.
Che poi rete significa GOL… facciamolo questo Gol per il bene di tutti noi!”
Giose Trivisonno
Bibiana Chierchia
Alessandra Salvatore
Antonio Battista