L’Italia, insieme alla Francia, Australia, e chiaramente alla Cina, ha il grande merito
di aver isolato il virus di questa nuova emergenza sanitaria.
Un passaggio importante come ha sostenuto Giovanni Rezza, direttore del dipartimento
delle malattie infettive dell’Iss, che “può aiutare a mettere a punto i metodi
diagnostici, testare l’efficacia di molecole antivirali conosciute e identificare e potenziare
eventuali punti deboli del virus al fine di consentire lo sviluppo di strategie terapeutiche
e identificare eventuali target vaccinali”.
Ernesto La Vecchia, segretario Regionale Fismu (Federazione Italiana Sindacale Medici
Uniti) ha con orgoglio evidenziato come “dietro questa storia di eccellenza nella
ricerca scientifica allo Spallazani di Roma, ci sia anche una ricercatrice precaria molisana,
la giovane virologa campobassana, Francesca Colavita”.
“Anche a lei va il ringraziamento della comunità medica molisana – continua – che
insieme a un team di investigatori ha conseguito un risultato importante per la ricerca
italiana e per la prevenzione e la cura di questa nuova malattia”.
“Infine – conclude La Vecchia – questa vicenda ci ricorda la necessità di chiudere con
la lunga stagione del precariato per favorire l’emergere di una generazione di medici
che sono meritevoli di lavorare in condizioni adeguate. Soprattutto nel mondo della
sanità e della ricerca scientifica”.