Il 21 novembre torna la Festa dell’albero, che quest’anno dedichiamo a Le radici dell’accoglienza. Titolo già scelto nel 2013 dopo la strage dei migranti a Lampedusa, ma che oggi è più che mai centrale nella nostra azione politica per ricostruire insieme ad altri soggetti del territorio e a tutti i cittadini di qualsiasi origine, credo, genere, comunità più coese e prive di pregiudizi e paure verso il diverso e l’esterno.
Dopo la bella e partecipata Puliamo il mondo dai pregiudizi di fine settembre, con la XXIV edizione di Festa dell’albero abbiamo intenzione di continuare un percorso di cura del territorio coinvolgendo ancora una volta le 35 associazioni che sono state nostre partner per PIM, i cittadini stranieri che vivono in Italia, gli ospiti degli Sprar, i rifugiati, ribadendo che la cittadinanza non è un atto burocratico, ma è sentirsi parte e prendersi cura di un territorio e di una comunità.
Le vere paure da combattere sono il dissesto che sempre più distrugge i nostri territori, è la morsa di smog che attanaglia le città, è l’incapacità di adottare politiche concrete per contrastare i cambiamenti climatici. Tutti temi che non chiamano in causa “prima gli italiani”, ma che fanno appello ad una cittadinanza globale che non ha confini e richiede l’impegno attivo di tutto noi.
Un discorso complesso, ma che noi possiamo rappresentare in un gesto simbolico molto semplice: piantare un albero, mettere radici forti che fanno dell’accoglienza e della solidarietà una parte importante della nostra comune identità, per ribadire che per tutelare un territorio dobbiamo piantare e non togliere, costruire e non distruggere, con il contributo di tutti.
Come sempre le scuole saranno al centro della festa, in quanto luogo collettivo dove una società condivide i valori, punta al cambiamento ed educa le giovani generazioni all’importanza della conoscenza, dell’uguaglianza e della partecipazione democratica… almeno così è la scuola intesa nella nostra Costituzione. Una modello di scuola che però non sta tenendo e sempre più, invece di superare le disuguaglianze, le genera come negli episodi di esclusione dei bambini stranieri dalla mensa della scuola dell’infanzia a Lodi fino alle quote prestabilite di bambini stranieri nelle classi a Monfalcone.
Per questo come Legambiente abbiamo promosso insieme ad altre decine di associazioni del mondo dell’educazione e della società civile, il manifesto SALTAMURI – Educazione sconfinata per l’infanzia, i diritti, l’umanità, che si rivolge prevalentemente al mondo della scuola perché rappresenti un argine a questa deriva e che vi invitiamo a leggere al link www.legambientescuolaformazione.it/articoli/saltamuri e a diffondere.
Alle scuole chiediamo di impegnarsi su questi temi e di dedicare la giornata di piantumazione alla costruzione dell’Albero dei valori in modo che i ragazzi possano riflettere su quali siano i valori alla base dello stare bene insieme, le radici su cui costruire una nuova identità comune.
Proprio per questo iniziativa di punta di quest’anno si terrà a Ripalimosani il 21 novembre ore 10 presso il parco adiacente all’Istituto Comprensivo “Alighieri” coinvolgendo numerosi bambini dello stesso, oltre che i migranti ospiti nello SPRAR dello stesso comune gestito dall’associazione Man hu e Dalla Parte degli Ultimi. Parteciperanno inoltre l’Associazione Culturale Simposio Ripa, il Comune di Ripalimosani e l’ Associazione Borghi della Salute.
Altri eventi sul territorio si terranno nello stesso giorno ed alla stessa ora a Campobasso presso l’Istituto Guerrizio in collaborazione con i ragazzi del CAS ospiti al Cascina Garden, Spinete, Isernia presso l’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII con la collaborazione dei Carabinieri Forestali della UTB di Isernia, Palata con la partecipazione del Comune di Palata, del Corpo Carabinieri Forestali.