False prestazioni sanitarie: tre società private e due fisioterapisti nel mirino dei NAS

l NAS Carabinieri di Campobasso, coordinati dal Comandante Luogotenente Mario Di Vito, nell’ultimo periodo ha posto in essere una serie di accertamenti finalizzati a verificare il corretto impiego dei fondi destinati ai servizi sanitari e l’effettiva erogazione delle prestazioni a favore dei pazienti. Nell’ambito di tale attività i militari hanno, tra l’altro, posto l’attenzione sulle prestazioni di riabilitazione domiciliare fornite da società private per conto dell’ASReM. Le indagini hanno svelato la sistematica illecita condotta posta in essere da tre società (due molisane e una campana) facenti capo alla stessa rete d’imprese, le quali, avvalendosi della complicità di alcuni professionisti sanitari, attestavano falsamente l’avvenuta erogazione di prestazioni riabilitative percependone indebitamente il compenso dall’ASReM. Nel corso delle indagini è stata inoltre accertata la deplorevole prassi di pretendere dai pazienti la corresponsione indebita di denaro per le prestazioni riabilitative totalmente a carico del Servizio Sanitario Regionale ( i fisioterapisti indagati si facevano consegnare dai pazienti 20 euro per ogni singola seduta riabilitativa) . I fatti accertati hanno causato un danno economico a carico dell’Ente e degli assistiti, nonché, cosa più grave, un danno in termini di salute pubblica patito dai pazienti che non hanno ricevuto le cure previste dai piani riabilitativi prescritti. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Campobasso, si sono concluse con il deferimento di due fisioterapisti e del titolare delle società per i reati di falso, truffa aggravata e corruzione.
I fatti accertati hanno causato un danno economico a carico dell’Ente e degli assistiti, nonché, cosa più grave, un danno in termini di salute pubblica patito dai pazienti che non hanno ricevuto le cure previste dai piani riabilitativi prescritti.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Campobasso, si sono concluse con il deferimento di due fisioterapisti e del titolare delle società per i reati di falso, truffa aggravata e corruzione.

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