Riunito in seduta straordinaria e monotematica, il Consiglio Comunale di Campobasso ha nuovamente affrontato la questione ex Romagnoli”, sciupando l’ennesima occasione per scongiurarvi una colata di cemento di circa 40.000 metri cubi, che stravolgerà irreversibilmente, limitando l’ampiezza e l’aspetto dell’area, l’intero centro cittadino. L’invito esplicito arrivato dalla minoranza di porre dei limiti precisi circa le volumetrie da poter realizzare sull’area (fissando un limite agli attuali 5 mila mq dell’ex Roxy, con possibilità di ampliamento fino a 7/8 milla mq.) è stato respinto dalla maggioranza, lasciando quindi campo libero alla Regione Molise di poter edificare nella misura indicata di 13.000 mq, una misura certamente sovrastimata rispetto alle reali esigenze, anche in considerazione dei futuri sviluppi politico istituzionali che vedranno certamente ridurre le piante organiche di diversi enti, Regione Molise in primis. Esprimersi ufficialmente in maniera netta contro ulteriori edificazioni dell’area, sarebbe invece stato un bel segnale di autodeterminazione da parte dell’amministrazione, un modo per rivendicare la sovranità del Consiglio in materia urbanistica, un modo per farsi portavoce della volontà dei cittadini che invece, ancora una volta, sono stati completamente esautorati: non a caso l’ipotesi di un referendum avanzata dai promotori della seduta straordinaria del consiglio è stata depennata in maniera unilaterale dal sindaco, evidentemente avverso alla consultazione popolare. Ha quindi prevalso la logica di partito e di schieramento, con l’amministrazione comunale costretta, per ordini di scuderia, ad assecondare in maniera amorfa le volontà dell’ organo superiore” Regione. Ne è venuto fuori un provvedimento zoppo, che preserva sì il terreno di gioco e l’area circostante, ma sacrifica l’intera “curva sud” per nuovi pesanti interventi edilizi. Una scelta che certamente limita i “danni”, ma scontenta quanti chiedevano alle istituzioni di desistere definitivamente dalla volontà di localizzare nel pieno centro città un ulteriore edificio direzionale che aumenterà congestionamento e carico urbanistico; scontenta quanti vedevano nei gradoni della “curva sud” un’ occasione per creare uno spazio sociale per eventi culturali, teatrali e musicali, di cui la città è notoriamente sprovvista; scontenta quanti erano disposti di buon grado ad accettare la ristrutturazione o la ricostruzione dell’ex Roxy, ma senza ulteriori ed eccessivi aumenti delle volumetrie, che invece andranno a triplicare rispetto a quelle ad oggi esistenti, riducendo considerevolmente gli spazi da poter destinare a quel “parco urbano” che tutti i cittadini si aspettano. Una occasione storica è andata quindi sciupata; resta l’indiscusso apprezzamento per la meritoria attività condotta in consiglio da chi, nel recepire le istanze di cittadini, comitati ed associazioni, ha tentato di salvare il salvabile, ottenendo l’importante risultato di limitare e circoscrivere l’area di prevista edificazione, salvaguardare la superficie del campo sportivo affinché non diventasse una grande aiuola spartitraffico e, soprattutto, prescrivere la designazione “Parco Urbano” alla destinazione dell’area.
Ex Romagnoli: in arrivo 40mila metri cubi di cemento. C’è poco da esultare
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