Eventi meteorologici e calamitosi tragici: i geologi spesso non sono considerati realisti ma allarmisti

Il 2022 è stato caratterizzato da lunghi periodi di siccità e da eventi meteorici estremi, sempre più frequenti, che impattano su un territorio dal delicato assetto geomorfologico reso ancor più vulnerabile da uno sviluppo antropico disordinato. Tali eventi, in larga misura dovuti ai cambiamenti climatici in atto, pongono drammaticamente in evidenza il problema del dissesto idrogeologico, che riguarda tutte le regioni italiane, Molise compreso. E il 2023 si è aperto con l’immane tragedia del terremoto che ha colpito le popolazioni di Turchia e Siria, alle quali esprimiamo piena e totale solidarietà, che sottolinea come sia importante non trascurare la prevenzione e la messa in sicurezza anche del nostro Paese, ed il “Medicane” Helios, che ha colpito la Sicilia.

Purtroppo l’opinione pubblica si sofferma sulle conseguenze, e nella ricerca delle potenziali cause, di questi eventi solo in occasione degli eventi calamitosi tragici. Magari seguono solenni formulazioni di buoni propositi, sia per i territori colpiti che per la prevenzione, che dovranno essere messi in campo dai soggetti che hanno la responsabilità politica e amministrativa, affinché “quanto accaduto non abbia a ripetersi in futuro”. Ma quando il cosiddetto “circo mediatico” spegne i riflettori, ogni analisi, ogni causa individuata ed ogni buon proposito vengono tralasciati, ritornando tali temi nel più totale disinteresse generale.

E coloro che mettono in guardia sui pericoli che si corrono, ed i geologi sono tra questi, spesso non sono considerati realisti ma allarmisti.

C’è necessità di far tesoro delle esperienze maturate e mettere a fuoco i comportamenti collettivi che spesso non solo non hanno evitato, ma addirittura generato, gli eventi drammatici che si sono verificati.

Senza voler essere angoscianti e con lo sguardo rivolto non al passato ma al futuro, i geologi ritengono che il loro contributo professionale può essere decisivo, per salvaguardare l’ambiente e, quindi, salvare vite umane, prevenire danni economici dovuti alle emergenze ed alle successive ricostruzioni, per cui è fondamentale che sia tenuto nella giusta considerazione, sia dal legislatore che dagli Enti di maggiore prossimità ai cittadini.

Il ruolo che i geologi svolgono è “sociale” ma non ha fino ad oggi, soprattutto in Molise, il riconoscimento di quella imprescindibilità e di quella centralità nella riduzione del rischio idrogeologico, sismico e dei rischi ambientali in senso lato, che la stessa opinione pubblica sta progressivamente attribuendogli e che già gli viene tributato in altre aree del Paese e del mondo.

E pur essendo il Molise notoriamente un territorio caratterizzato da elevato rischio, sia idrogeologico che sismico, da anni è stato smantellato il Servizio geologico regionale e nell’organico di tutti gli Enti territoriali, Regione compresa, è presente un numero di geologi inferiore a quello che si può contare sulle dita di una mano. Ed allora come si pensa di fare una efficace ed indispensabile azione di prevenzione che passa, lo si voglia o meno, prioritariamente attraverso lo studio, il monitoraggio costante del territorio che trova nel geologo la figura chiave?

E se anche i geologi che operano come liberi professionisti vengono sistematicamente mortificati, anche rispetto alle altre categorie professionali, come si pensa di affrontare e gestire questa situazione di perenne emergenza ed avviare una fase di programmazione territoriale vera propria nella quale, piaccia o meno, le competenze e le sensibilità del geologo sono fondamentali ed indispensabili?

Per questo, come Ordine Regionale abbiamo ritenuto doveroso, con una nota inviata qualche giorno fa, richiamare gli Enti territoriali al rispetto della professionalità del geologo e delle norme che regolano l’affidamento degli incarichi professionali, perché le coscienze individuali possono poco se non si accompagnano ad una diffusa coscienza collettiva, correttamente guidata da chi ne ha responsabilità, sia legislativa che esecutiva.

Come in passato, per quanto di propria competenza, i geologi sono pronti a fare la loro parte promuovendo la cultura della tutela ambientale, per far sì che i cittadini possano vivere e produrre in luoghi dove il rischio per la propria incolumità, la propria salute e i propri investimenti sia fortemente mitigato, ma hanno bisogno in primo luogo del rispetto della propria professionalità, a partire da chi rappresenta istituzionalmente e politicamente i cittadini. Non in funzione della difesa corporativa della categoria professionale, ma nell’interesse dell’intera società.

Campobasso 13.02.2023

Domenico Di Lisa

Presidente Ordine Regionale Geologi Molise.

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