Emergenza acqua, Cefaratti: Sistema complesso che rischia presto di implodere, serve un progetto regionale unico

Di seguito uno stralcio dell’intervento in Consiglio comunale a Campobasso sulla crisi idrica 

“La gestione del ciclo idrico integrato in Molise è affidato a Molise Acque per ciò che attiene la captazione e la grande distribuzione e tutti i servizi connessi (Molise Acque è una azienda speciale ed Ente strumentale della Regione Molise istituito nel 2002) che assicura il rifornimento di acqua potabile ai serbatoi di 170 comuni molisani, pugliesi e campani. Il bacino di utenza è di circa 500.000 abitanti ed il servizio idrico viene garantito attraverso un complesso sistema di circa 2.000 km di condotte, 250 serbatoi, 35 centrali di sollevamento. L’Ente rifornisce di acqua anche i consorzi di bonifica del Basso Molise per consentire l’irrigazione di circa 14.000 ettari e i consorzi per i nuclei industriali più importanti del Molise.
I suddetti dati sono necessari per capire la complessa gestione posta a capo di Molise Acque che oggi deve interfacciarsi con EGAM (Ente di governo dell’ambito del Molise per il servizio idrico integrato – Società composta dai comuni al 100%) e GRIM (Gestione Risorse Idriche Molisane),  che è una società consortile a responsabilità limitata a capitale totalmente pubblico, costituita il 24 giugno 2022. La GRIM ha per oggetto esclusivo, la gestione del Servizio Idrico Integrato sul territorio della Regione Molise compresa la manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni e tanto altro come la gestione dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi multipli e i servizi di fognatura e depurazione delle acque reflue e delle acque meteoriche di dilavamento ad usi misti civili e industriali.

La gestione del Servizio Idrico Integrato – che ara affidato ai singoli Comuni – è quindi delegata ad un Gestore Unico, per cui unica sarà la tariffa applicata a tutti i cittadini molisani, nel segno si legge negli atti costitutivi dei Egam e GRIM dell’efficienza, dell’economicità, dell’assoluta trasparenza nella gestione del bene comune e della massima attenzione alla sua qualità.
Ad oggi la Grim si trova a gestire un complesso rapporto con gli enti locali nonostante gli sforzi dei vertici aziendali, ancora sub delega a molti comuni la gestione delle varie attività attinenti il servizio idrico, non ha un programma pluriennale ben definito sul piano economico finanziario (anche perché la stessa Egam non lo ha) e si articola in un consiglio di amministrazione, un collegio sindacale, un organo di controllo contabile, un comitato analogo, organismi di vigilanza, ecc. ecc.

Una quantità di soggetti che credo, anche perchè imbrigliati in un sistema gestionale del Sistema idrico integrato confuso e complesso e pieno di interferenze politiche, non si pongono nella giusta condizione per capire le varie criticità e quindi proporre misure correttive, su come evitare che il sistema idrico molisano imploda, confrontandosi seriamente con Molise Acque, con i funzionari e tecnici dei Comuni e con la Regione.

Come può non implodere un sistema che vede come obiettivo principale la corretta gestione della risorsa idrica affidata agli stessi soggetti che rappresentano i comuni nei quali, per mancanza di sensibilità ambientale, destinazione e programmazione di investimenti, si disperde da decenni oltre il 60% della risorsa idrica che viene fornita da Molise Acque, dimostrando la poca attenzione al tema dell’uso della risorsa idrica stessa?

Ma veniamo ad altre criticità che vorrei evidenziare facendomi e facendovi delle domande:

✓ vi pare logico poter far gestire il sistema idrico integrato (nell’ambito del gestore unico seppur obbligatorio per legge) a soggetti che hanno anche ruoli negli organi dell’Egam che non pagano da anni le forniture idriche a Molise Acque?
✓ vi pare possibile affidare ai sindaci/arera la gestione delle tariffe idriche non adeguate correttamente da anni senza una valutazione reale dei costi che Molise Acque affronta per la captazione e la distribuzione e definire, in funzione dei suddetti costi attualizzati, una tariffa più congrua, magari abbinata a politiche di sensibilizzazione e campagne informative sul corretto uso della risorsa idrica?
✓ vi pare possibile che a fronte di nessuna valutazione aggiornata sia ritenuto congruo che un mc di acqua possa costare ai comuni circa 0,25 euro (costo che pagano i comuni a Molise Acque) e che il costo di circa 1,50 euro a mc trasferito ai cittadini sia sufficiente per garantire l’equilibrio economico e finanziario del sistema Idrico integrato (un metro cubo di acqua – mille bottiglie da un litro, ci costano come tre bottiglie di acqua minerale– rifletterei su questi numeri e se hanno una loro logica nella prospettiva sempre più certa di maggiori difficoltà di approvvigionamento idrico e maggiori costi di gestione del SII)
✓ vi pare possibile gestire, in maniera corretta, un sistema idrico integrato da parte dei Sindaci, di Egam e della Grim che ha un debito di vari milioni di euro nei confronti di Molise Acque che già non aveva una situazione economica florida ma oggi senza un aiuto economico consistente va verso un fallimento certo?

Le suddette valutazioni, necessarie per far capire la complessità e criticità del sistema idrico integrato Molisano,  devono però farci anche capire quanto sia essenziale invertire la rotta, attraverso programmi di ampio respiro che vedano i vari soggetti istituzionali (Regione, Molise Acque, Egam, Grim e i consorzi di bonifica) coinvolti in un ambizioso piano straordinario di sviluppo del sistema idrico integrato Regionale.

Non è il modello di gestione del sistema idrico integrato, in sé, a determinarne l’efficienza o la gestione fallimentare, ma è nella capacità della politica a tutti i livelli, di investire nelle giuste risorse umane e di attivare una regia unica che possa fare sviluppare sinergiche azioni da parte dei vari soggetti istituzionali per poter evitare che la risorsa idrica sia utilizzata come è oggi, cioè in modo efficace e creare invece un condiviso modello di sviluppo regionale nell’utilizzazione della risorsa idrica stessa.

Serve un progetto unico regionale/interregionale di efficientamento delle reti, un piano di dragaggio dei due invasi: Occhito – area Fortore (circa 11 kmq di specchio d’acqua e 290 milioni di mc di volume di invaso) e Guardialfiera – area Biferno (circa 6 kmq di specchio d’acque e 148 milioni di mc di volume invaso), numeri importanti e di grande potenzialità ma oggi gli invasi sono fortemente sottoutilizzati.

Serve un piano pluriennale volto alla riduzione della dispersione idrica dovuta alle perdite della rete, al riutilizzo delle acque reflue urbane, alla Introduzione di nuove tecnologie per un uso corretto dell’acqua sanitaria ed alla realizzazione di piccoli laghi collinari che fungano da accumulo per tutte le stagioni nella considerazione che i cambiamenti climatici sempre più comporteranno oltre che una riduzione delle precipitazioni meteoriche anche una loro distribuzione sempre più ridotta nel tempo.

Avremo sempre più precipitazioni meteoriche di forti intensità che comporteranno anche un ruscellamento superficiale delle acque molto veloce e irruento, una mancanza di tempo di permeazione delle acque nel sottosuolo e quindi una mancata alimentazione delle falde.

Sempre più l’acqua si disperderà in collina e la riduzione degli accumuli nevosi di alta quota ridurranno la portata delle sorgenti. I fenomeni piovosi con precipitazioni sempre più intense inoltre, comporteranno anche un aumento di trasporto detritico dai torrenti e valloni ai fiumi ed infine agli invasi di accumulo; pertanto saranno sempre più necessari piani straordinari di dragaggio dei laghi.

I cambiamenti climatici oltre alla riduzione delle precipitazioni, come vediamo con sempre maggiore frequenza, concentrando le precipitazioni in lassi temporali molto ristretti, svilupperanno fenomeni alluvionali (gli ultimi eventi calamitosi in Emilia Romagna hanno visto una precipitazione di circa 40 mm in 48 ore – in Puglia in un intero anno la precipitazione è di circa 550 mm); servono pertanto sistemi di accumulo e riassetto dei valloni e torrenti che daranno un importante contributo anche in termini di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico.

Per rendere tutto quando anzidetto realizzabile in tempi ragionevoli, serve anche una azione legislativa concreta a cui invito a partecipare i parlamentari molisani volta ad una semplificazione di alcune norme in materia ambientale e paesaggistica che nello specifico debba interessare il tema del dragaggio degli invasi e la creazione di laghetti collinari e per ciò che attiene invece le tariffe idriche e quindi il costo delle nostre bollette il ruolo di ARERA ( Autorità di regolamentazione per energia, reti e ambiente – elettricità , gas e acqua)

In conclusione Serve quindi, confidando nella lungimiranza dell’attuale classe politica regionale e nei nuovi sindaci di molti comuni, una visione nuova che possa definire un moderno approccio al tema del servizio idrico integrato e trattare la risorsa idrica molisana con il giusto rispetto nell’interesse di tutti noi e dell’ambiente, nella certezza che la risorsa idrica regionale, “l’oro blu del nostro millennio” possa diventare una vera sorgente di ricchezza e sviluppo per il nostro territorio”. 

Ing. Nicola Cefaratti
Consigliere comunale di Campobasso 

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