di Massimo Dalla Torre
Fare due ore di fila per ritirare i supporti per i diabetici è inaccettabile e soprattutto sconfortante, specialmente per chi è affetto dalla patologia che, sotto molti punti di vista, invalida l’esistenza quotidiana. Due ore in attesa per poter accedere allo sportello dell’ASREM presidiato tra l’altro da una persona sola che, per disbrigare le formalità burocratiche, impiega del tempo che potrebbe essere risparmiato se si dotasse il servizio di altre unità operative.
Questa è la triste realtà che si presenta a chi sfortunatamente è costretto a ricorrere ai servizi dell’ASREM locale che, dimostra ancora una volta l’impreparazione totale, contro l’altissima professionalità del reparto di diabetologia situato nel presidio ospedaliero Cardarelli di Campobasso. Impreparazione forse dovuta alla scarsa competenza in materia ma soprattutto per la inadeguatezza dei mezzi a disposizione che, sono carenti sotto tutti i punti di vista. Inadeguatezza o negligenza?
Interrogativi che traspaiono dai discorsi della gente che, pazientemente attende il proprio turno dopo aver ritirato all’ingresso il numeretto come fosse al supermercato al banco degli affettati in un ambiente angustioso, condiviso dalla radiologia, dove non è possibile sedersi per la scarsità di sedie. Corridoio un tempo passaggio e di accesso ai magazzini dell’ex presidio ospedaliero, ora adibiti ad accogliere i pazienti che prima o poi si spazientiscono.
Allora quali le soluzioni per cercare di rendere meno angosciante l’attesa? I buontemponi direbbero chiamate il genio della lampada di Aladino che riesce a risolvere tutto con uno schioccare di dita, altri ancora pensano di far intervenire Harry Potter che,con la bacchetta,sottratta a Voldemort, rende tutto possibile, altri ancora il mago Merlino o le fate peccato che, siamo in una realtà dove le magie non servono, anzi no, servono a far sparirechi ottusamente non si rende conto dei disagi della gente, perché’ chiuso nelle stanze dei bottoni dove le esigenze dei pazienti non si avvertono;
ecco perché’per rendere meglio l’idea nei nostri scrittispesso facciamoricorso ai proverbi in vernacolo che, rappresentano la saggezza dei popoli che, in questo caso, direbbero:.. per piangere il morto ci vuole il dolore (abbiamo tradotto l’espressione, anche se in italiano non rende l’idea) e i molisani di dolori in ambito sanitario ne hanno molti…