Il 7 luglio anche sotto la Prefettura di Campobasso ci sarà un presidio di Cgil fp, Cisl e Uil fpl, dalle 12, 00 alle 14, 00 in merito al riordino degli enti territoriali e alla conseguente riduzione dei servizi pubblici, cgil cisl e uil hanno presentato una contropoposta che genera nuovi posti di lavoro risparmi veri e che dá valore al lavoro ai servizi e ai lavoratori.
-Sfidiamo il governo e le amministrazioni
-Riprogettiamo insieme i servizi alle comunità locali
5 azioni concrete per cambiare davvero:
5 proposte concrete:
-Avviare cabine di regia, nazionale e locali, per la definizione delle funzioni da attribuire a ciascun livello amministrativo (Comune, Provincia, Città metropolitana, Unione di comuni) in base alle specificità di ciascun territorio: bisogni, servizi,
ambiti ottimali, fabbisogni di competenze. Nuove reti territoriali con flessibilità organizzativa, tenuta dei livelli occupazionali, formazione e qualificazione del personale.
-Applicare costi standard e Lep a tutti gli enti locali, centrali unificate di acquisto regionali. Fabbisogni, costi
standard e livelli essenziali delle prestazioni per tutte le funzioni fondamentali di Regioni, Province, Comuni e Città metropolitane, a partire dalla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni. Via la pletora delle stazioni appaltanti e degli uffici acquisto: una centrale unificata di acquisto in ogni regione.
-Turn-over generazionale. Altro che staffetta: le norme sul turn-over nascondono un nuovo taglio agli organici. Il personale che andrà in pensione (43mila nei prossimi 4 anni) sarà sostituito solo in parte. La previsione di una mobilità dei lavoratori in un perimetro di 50 chilometri è una paradossale “mobilità delle carenze”, senza nessun obiettivo di riforma. Mentre si mantengono i privilegi di magistrati e alti papaveri, si taglia su figure importanti come i segretari comunali. Vogliamo un reale turn-over generazionale con almeno 50mila giovani per portare innovazione, velocità, cambiamento organizzativo. Allo stesso tempo occorrono percorsi per dare certezza ai lavoratori precari e ai vincitori di
concorso.
-Innovare con la partecipazione. L’innovazione organizzativa deve essere perseguita attraverso la possibilità per i dipendenti, insieme a cittadini e contribuenti, di entrare nel merito di come deve essere organizzato e funzionare il
servizio, di che cosa deve essere soppresso, cambiato o denunciato come illegale. Piani di riorganizzazione obbligatori in ogni ente e rilancio della contrattazione integrativa sono gli strumenti da attivare. No a tagli lineari, sì alla razionalizzazione e all’integrazione di funzioni. A partire dalle Camere di Commercio.
-Rilanciare la contrattazione. L’ingiusto blocco dei ccnl, che dura ormai dal 2010, deve essere superato. Il salario accessorio in godimento dei lavoratori non può essere toccato: i dipendenti degli enti locali non devono pagare per la cattiva gestione dei bilanci, la mancata trasparenza e un sistema di controlli carente che penalizza la certezza delle risorse. Va recuperata la funzione organizzativo/sociale del contratto integrativo valorizzando quegli aspetti dell’organizzazione del lavoro e dei servizi legati alle specificità territoriali.
Su questi punti chiediamo risposte!
“Dov’è la riforma? Un altro decreto di tagli”. Presidio sotto la Prefettura di Cgil, Cisl e Uil
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