Difficoltà dei Comuni nella formulazione dei rendiconti 2016: l’ANCI chiede rinvio della contabilità economico-patrimoniale al 31 luglio

Nella riunione della Conferenza Stato-Città, come richiesto da ANCI, è stato affrontato il tema delle difficoltà nella formulazione dei rendiconti 2016 che vedono per la prima volta l’obbligo di elaborazione della contabilità economico-patrimoniale. Moltissimi enti si trovano in difficoltà, sia per l’accavallarsi delle scadenze contabili, sia per i ritardi nell’adeguamento dei sistemi informativi da parte delle software house, che in molti casi hanno reso disponibili i nuovi programmi solo nelle scorse settimane con la conseguente necessità di effettuare complesse riclassificazioni delle operazioni contabili dell’intero 2016.
Alle argomentazioni dell’ANCI ha risposto il Sottosegretario Bocci a nome del Governo, manifestando la disponibilità ad un provvedimento urgente di rinvio della sola contabilità economico-patrimoniale al 31 luglio prossimo, rendendo quindi possibile la deliberazione dei rendiconti 2016 secondo il formato ordinario.
Tuttavia, come è stato sottolineato dal Presidente Decaro, la scadenza per il bilancio consuntivo, di cui la nuova contabilità rappresentava un allegato, resta un problema. Il consueto iter di approvazione dei rendiconti, infatti, è stato bloccato dall’obbligo di predisposizione dei nuovi allegati contabili. Ora anche per i consuntivi deve essere previsto un rinvio, o almeno un’esplicita sospensione dell’applicazione delle sanzioni da parte dei prefetti.
Come è noto le scadenze del rendiconto sono fissate dalla legge e non sono modificabili per via amministrativa. Sempre per legge sono indicate le sanzioni in caso di inadempienza, che possono giungere fino allo scioglimento dei consigli comunali, a seguito di intervento prefettizio.
Sulla base dei risultati della riunione ci attendiamo quindi, nell’immediato,
– l’annuncio di un provvedimento che consenta ai Comuni di deliberare i rendiconti 2016 senza gli elaborati relativi alla contabilità economico-patrimoniale, sbloccando così l’iter deliberativo dei numerosi enti in difficoltà,
la contestuale fissazione di un termine specifico per gli elaborati economico-patrimoniali, indicato dal Governo nel 31 luglio p.v.
Su questa base, gli uffici finanziari e con essi gli organi di revisione dei Comuni potranno procedere alla proposizione dei rendiconti all’adozione della Giunta, ovvero proporre lo stralcio degli elaborati della contabilità economico-patrimoniale, ove si ritenga più opportuno avvalersi della nuova scadenza specifica.
L’ANCI infine confida in un altrettanto deciso e tempestivo intervento per assicurare tempi più distesi per la deliberazione dei rendiconti, il cui termine resta fissato dalla legge al 30 aprile.
Se permane la contrarietà ad una proroga formale, che resta la soluzione migliore, è però assolutamente necessario che il Governo impegni i prefetti a tener conto delle obiettive difficoltà incontrate dai Comuni concedendo più tempo per deliberare i rendiconti.

Pompilio Sciulli
Presidente Anci Molise

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