“L’allarme lanciato dalla Dia sulla penetrazione della criminalità foggiana in Molise – “non
è da escludere che la società foggiana stia individuando nuove aree di espansione in cui il
tessuto criminale (come quello del Molise) favorisce ampie manovre di assoggettamento
da parte dei sodalizi foggiani”- richiede risposte adeguate da parte delle forze dell’ordine,
della magistratura ma anche un’attenzione e vigilanza da parte della società civile molisana
chiamata ad isolare la cultura criminale”.
Ad affermarlo è Aldo Di Giacomo, presidente Associazione Cultura e Solidarietà, ricordando le varie operazioni delle forze dell’ordine e inchieste che hanno scoperchiato importanti attività criminali nel campo del traffico di droga. Non è una novità che la vicinanza con la Campania ha favorito una graduale ‘migrazione’ nel territorio molisano di pregiudicati d’origine napoletana e casertana e, conseguentemente, una pericolosa esposizione delle province di Campobasso e Isernia all’influenza di gruppi criminali di matrice camorristica.
Piuttosto la novità a cui la DIA ci mette in guardia è che lo sconfinamento della criminalità organizzata nel Molise possa trovare una ragione negli indotti generati dal Pnrr, vale a dire i soldi del Pnrr fanno gola.
Questo significa che Regione e Comuni devono avere occhi ben aperti e rafforzare gli uffici
amministrativi e tecnici. Inoltre – conclude – si rafforza la necessità di incrementare gli
organici delle forze dell’ordine in Molise”.