La vita dopo Covid-19 non è uguale per tutti. Alcuni si riprendono in fretta e senza conseguenze, altri affrontano quello che è stato definito long Covid con sintomi a volte invalidanti che ricalcano quelli della malattia. I più frequenti in assoluto sono l’affanno respiratorio (dispnea) e la stanchezza.
La dispnea è descritta dai pazienti come fame d’aria, sensazione di non respirare adeguatamente, difficoltà a prendere fiato, fiato corto, dolore durante la respirazione. L’affanno si può presentare anche in pazienti con un’infezione lieve e che non avevano necessitato di ricovero. Le donne con meno di 60 anni di età hanno il doppio di probabilità di essere colpite da long Covid rispetto agli uomini di pari età, specie se affette da asma o altre malattie respiratorie croniche. Dopo i 60 anni però il rischio diventa simile a quello degli uomini. Età avanzata e sovrappeso influiscono allo stesso modo su chi rileva dispnea, così come la percentuale di persone che nei primi giorni di infezione ha riportato almeno cinque sintomi tipici.
Si può curare questa fame d’aria e quanto dura?
Alcuni dei maggiori esperi del settore si confronteranno sull’argomento nell’ambito dell’evento formativo: “Deficit respiratorio e Long Covid” promosso dal Gemelli Molise e da Medis – Scuola Internazionale di Maxiemergenze – il prossimo 21 dicembre alle ore 9.00. Coordineranno le sessioni scientifiche, Maurizio Panunzio, Consigliere di Amministrazione e Specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa, e Enrico Bernini Carri, Presidente di Medis – Scuola Internazionale di Maxiemergenze e Medico infettivologo.
Al corso verranno attribuiti 5 crediti ECM, è possibile consultare il programma ed effettuare l’iscrizione gratuita al seguente link: https://www.medisacademy.cloud/course/index.php?categoryid=4