Vigileremo sempre con la testa alta e la schiena dritta poiché sappiamo di essere nel giusto.
Riconfigurazione dei bacini in Molise – Progetto Hub&Spoke. Sul tema si è svolto, online, lo scorso 14 giugno, un incontro di approfondimento e verifica in cui il Segretario della CISL Poste, Antonio D’Alessandro, ha evidenziato come gli Uffici Hub abbiano pochissimo personale, totalmente insufficiente a garantire le previste sostituzioni in quelli Spoke.
La situazione è piuttosto confusa. Gli operatori vengono distaccati da un Hub all’altro per periodi prolungati, anche per intere mensilità ed è difficoltoso convogliare sugli uffici Spoke unità destinate altrove. Inoltre, la figura di fascia ‘C’ addetta proprio a tali spostamenti è stata destinata ad altra operatività, almeno sulla carta.
“Dal canto loro, i Direttori degli Uffici Hub – ha precisato D’Alessandro – non hanno neanche strumenti operativi adatti per poter dislocare personale, tanto da utilizzare, per qualsiasi disposizione, mezzi cartacei, bigliettini, appunti, memorandum, con dispendio di tempo e scarsa efficienza. Tutte attività, concretamente svolte dagli Hub senza che sia previsto alcun riconoscimento, né economico, né di altro genere. All’interno degli stessi, poi, ci sono diversi uffici spoke, aperti a giorni alterni, e per questo motivo non mancano ulteriori criticità. Ed ancora. All’avvio di ogni progetto – ha aggiunto il segretario di CISL Poste – sarebbe opportuno verificare se le risorse assegnate risultino adeguate. Così andava fatto per quello Hub e Spoke, considerando in anticipo il numero di lavoratori necessario a garantirne la corretta attuazione, oltre la dotazione dei mezzi tecnici adeguati. L’Azienda, del tutto impreparata, non è stata in grado di fornire nessuna risposta e pertanto l’incontro si è concluso senza verbalizzare nulla. Una riunione interrotta senza fare chiarezza pure su altre tematiche: dalla carenza di personale in sportelleria a pressioni commerciali, fino ai continui distacchi e alle chiusure degli uffici del progetto Polis. Questo dimostra come non si conosca il territorio, come Roma sia distante dal Molise. La verità – ha rimarcato D’Alessandro – è che Poste Italiane ad oggi ancora non è in grado di presentare un piano d’impresa adeguato alle aspettative e sta spostando l’attenzione su un progetto fallimentare. Ma la rotta della SLP-CISL non cambia, restando il riferimento di tutti. La dirigenza sarà giudicata nei fatti, nel modo di operare. Un buon dirigente è chi riesce a far crescere professionalmente i propri collaboratori, coinvolgendoli, giungendo ai risultati, quali ricavi soddisfacenti ed aumento della professionalità, senza mettere a rischio la tenuta dell’Azienda. Noi come CISL rappresentiamo coloro che in un’azienda devono restarci per oltre 40 anni, facendola propria, a differenza dei dirigenti che dopo qualche anno passano da una parte all’altra, infischiandosene del futuro di Poste e dei lavoratori. Pertanto non tolleriamo metodi repressivi/punitivi per dare degli esempi agli altri, ma vogliamo appassionare i lavoratori al proprio operato. Continueremo su questa strada – ha concluso Antonio D’Alessandro – e vigileremo a testa alta e con la schiena dritta poiché sappiamo di essere nel giusto”.