Leggo con sorpresa le dichiarazioni rilasciate dal consigliere comunale Michele Ambrosio circa il presunto “corto circuito politico” dell’Amministrazione Battista in merito ad una proposta, che lo stesso consigliere presentò tre anni fa e con cui chiedeva di aumentare, attraverso fondi comunali, del 25% (percentuale corrispondente all’importo di 10 euro) il bonus spesa mensile della social card statale (ammontante a 40 euro).
Per una amministratrice comunale alle prima esperienza, come la sottoscritta, risulta difficile comprendere come si possa parlare di “corto circuito” ed invocare, oltretutto tramite la stampa e non nelle sedi opportune (ad esempio, la commissione politiche sociali), l’attuazione di un provvedimento proposto in altra consiliatura (e, dunque, con altra Amministrazione) e, per di più, non del tutto coerente con gli interventi di politiche sociali attive (la social card non rientra propriamente tra queste) inserite nel programma elettorale del Sindaco Battista, fatto proprio da tutti i candidati (consigliere Ambrosio compreso) che lo hanno sostenuto e ribadito anche con il Documento Unico di programmazione, approvato qualche mese fa. Se corto circuito c’è stato, esso ha riguardato, forse, il consigliere Ambrosio ed il programma elettorale cui egli stesso due anni fa ha aderito.
Fermo restando che si può discutere nuovamente (magari non tramite i comunicati stampa) della possibilità di integrare la social card come di ogni altra proposta che venga portata all’attenzione dei consiglieri e della giunta, è opportuno ricordare come, da due anni a questa parte, sono stati messi in campo e privilegiati strumenti, in linea con il programma di governo cittadino e con le politiche sociali nazionali, con cui si è cercato di dare risposte di inclusione attiva al disagio economico, limitando sempre di più gli interventi di semplice erogazione di somme di denaro.
Ad esempio, con deliberazione n. 213 del 13/11/2015 (cui è seguita la n. 25 del 12/02/2016), si è inteso, con fondi comunali, approvare un Avviso Pubblico per l’assegnazione di n. 18 borse lavoro dedicate esclusivamente alla emergenza sfratti: l’Amministrazione comunale ha cercato, così, di dare una risposta innovativa e, al contempo, più consona ed adeguata alle esigenze di quella fascia di popolazione che, dalla crisi economica, vede “sottrarsi” il bene principale, vale a dire la casa, per consentire alla stessa il mantenimento, attraverso la borsa lavoro, di una dignità familiare e personale. Il bando in questione è stato strutturato per essere periodicamente riaperto (la sarà nei prossimi giorni), così da dare di continuo opportunità di sollievo al disagio abitativo. Sempre rispetto alla emergenza abitativa, non solo è stato più volte riproposto (delibere di G.C. n. 91/2015, n. 18/2016, n. 63/2016) l’Avviso Pubblico per l’accesso al “Fondo statale per la morosità incolpevole” (art. 6, comma 5, D.L. 31 agosto 2013, n. 102, convertito, con modificazioni, dalla L. 28 ottobre 28 ottobre 2013, n. 124), così da ridurre, di volta in volta, la percentuale -relativa alla perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare- necessaria per l’accesso al beneficio, ma si è ripreso, dopo anni, il lavoro di revisione dell’Accordo territoriale per la Città di Campobasso: il 5 aprile u.s. si è avviato, su impulso dell’Assessorato alle Politiche Sociali e di quello all’Urbanistica e con il coinvolgimento delle associazioni di categoria (UNIAT MOLISE-UIL, CONFEDILIZIA, ASSOCASA-UGL, ASIA USB, SUNIA CGIL, SICET CISL), il procedimento, che si concluderà nelle prossime settimane, diretto a ridefinire i parametri necessari per usufruire di agevolazioni di natura fiscale nella stipula dei contratti di locazione (agevolazioni che andranno nell’interesse sia dei proprietari che degli inquilini, perchè favoriranno contratti a canoni calmierati).
Con deliberazione n. 69 del 07/04/2016, sono stati riaperti i termini per 10 borse lavoro -che verranno avviate nei prossimi giorni- destinate alla inclusione sociale di persone tossicodipendenti ad elevata emarginazione (Determina del Direttore Generale della Regione Molise n. 147 del 14 settembre 2011).
Dopo avere, con deliberazione n. 261 del 17/12/2015, disposto la erogazione di un contributo straordinario ad integrazione del reddito in favore di nuclei familiari indigenti, che avevano richiesto il riconoscimento del beneficio del c.d. “Patto Sociale” (previsto dall’art. 19 bis dell’ormai datato Regolamento socio-assistenziale a mo’ di “reddito di cittadinanza” ante litteram, erogato da decenni dal Comune di Campobasso,) ed ai quali, in attesa della adozione del nuovo Regolamento in materia, non era stata accolta la relativa domanda, con atto di giunta n. 145 del 23/06/2016, si è deciso, nelle more della imminente riforma regolamentare, di portare a 120,00 euro il contributo minimo concedibile. Ciò in attesa di una riforma, come detto, che restituirà al “patto” la sua funzione originaria, quella di strumento (non di mera integrazione reddituale, ma) di inclusione sociale attiva, in linea ed in complementarità con le misure del reddito minimo di inclusione finanziato dalla Regione Molise (per il quale stiamo suggerendo modifiche, onde rimediare alle gravi disfunzioni evidenziatesi in sede di prima applicazione), e del SIA (sostegno di inclusione attiva), finanziato a livello nazionale ed in procinto di entrare in vigore.
A questi interventi si aggiungono, oltre quelli di supporto economico-sociale effettuati sulla base dell’attuale piano sociale di zona e quelli che potranno effettuarsi non appena verrà ufficialmente varato dalla Regione Molise il nuovo (pdz 2016-2018, approvato e recepito a febbraio del 2016), quelli realizzati sotto forma di servizi ai minori presenti nei nuclei familiari più fragili: ad esempio, il servizio di supporto scolastico gratuito per i bambini in carico ai servizi (progetto Fata Turchina) e quello del campus estivo, che sommati, in termini di valutazione economica, a tutti gli altri interventi, superano di gran lunga i 10,00 euro mensili invocati dal Consigliere Ambrosio.
Pur ringraziandolo per il pungolo che spesso rappresenta per questa maggioranza e pur riconoscendo che si può e si deve fare meglio per dare, con il contributo di tutti, risposte adeguate ed efficaci ad una platea, purtroppo, sempre più ampia di persone e nuclei familiari in difficoltà, sento di dovere dire che, in questo particolare momento storico -in cui, mi spiace ammetterlo, anche chi ha rivestito fino a qualche mese fa ruoli amministrativi di primo piano, prova a fare il “commentatore esterno”-, credo che risulti sempre più difficile capire le ragioni di chi, da uomo che è entrato a far parte di una squadra (quella del centro-sinistra, con cui ha chiesto il consenso elettorale e che governa la città capoluogo da maggio 2014), assume sistematicamente la veste di telecronista di una partita in cui, spesso, sembra tifare per la squadra avversaria.
Corto circuito politico su social card? L’Assessore Salvatore replica al consigliere Ambrosio
Avv. Alessandra Salvatore
Assessore alle Politiche Sociali
Comune di Campobasso
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