Tobia è uno di noi, ognuno di uno di noi. Tobia si è trovato di fronte alla politica molisana / italiana essendo tornato dal Canada dove ha lavorato per oltre quaranta anni. Tobia ci parlava delle retate fatte in Canada dalla polizia nei confronti di nostri corregionali che si erano “dedicati” a “lavori” più redditizi di quelli che facevano tutte le persone normali, ma che purtroppo sfociavano in campi non certo legali. Proprio per arrestare uno di questi una notte arrivarono i “policem” supportati da un elicottero per arrestare una sola persona.
Eh, Tobia, qua in Italia arriva l’elicottero anche per arrestare chi ha qualche grammo di droga. Noi siamo più previdenti dei canadesi ed agiamo prima e meglio. Inevitabile, poi, avere di fronte un compaesano, corregionale o concittadino, come meglio si voglia, e non parla di politica.
Secondo l’eccezione canadese non si lavora per lo Stato, si lavora per il Governo, e questo la fa
capire lunga su come sia il rapporto tra cittadini ed amministrazione pubblica. Lavorare per il
Governo significa avere a che fare direttamente con chi comanda e non con una catena di
responsabili e responsabilità che nessuno mai prende, ma di cui tutti ne approfittano.
A tal proposito voglio ricordare che il detto molisano “a guffe” per intendere scroccato il più delle volte alla pubblica amministrazione, deriva dal latino AUFA (ad usum fabricae) l’acronimo
impresso sui materiali che dovevano essere usati nel 1500 per la costruzione della basilica di San Pietro. I materiali erano marchiati con AUFA affinché entrassero in Roma senza pagare dazio visto che erano destinati alla costruzione della basilica. I materiali venivano accatastati sperando nell’occhio di Dio che li guardasse. Senonché la mano dell’uomo, si sa, alle volte è molto più veloce dell’occhio di Dio e quindi, la mano dell’uomo, trafugava i materiali con su impresso AUFA per fini che niente avevano a che fare con la costruzione della basilica, ma molto avrebbero avuto a che fare con le case private dei trafugatori.
Ritornando a noi e continuando a parlare con il mio (diventato) amico Tobia scopriamo che in
Canada il Governo, non lo Stato, ripeto, cambia i dirigenti nel momento in cui dovesse cambiare l’indirizzo politico del Governo. Se rieleggono quelli di prima, forse, i dirigenti li lasciano dove sono, al limite fanno fare un “giro di valzer” se dovesse cambiare Governo i dirigenti li cambiano di corsa e mi ha spiegato che in Canada questa “quadriglia” dei dirigenti la chiamano SPOIL SYSTEM che detto in italiano suonerebbe più o meno: sistema del bottino. In pratica per spiegarlo meglio riporto un esempio statunitense, sempe Amereca è, In particolare nel sistema statunitense, durante i primi 60 giorni di mandato,” il Presidente copre direttamente 200-300 ruoli chiave dell’esecutivo, rimpiazzando elementi nominati dal mandato precedente.
Le nomine istituzionali dette contratti di spoils system decadono nel momento in cui il rappresentante politico perde la carica.” Ecco il link di wikipedia dove l’ho letto: https://it.wikipedia.org/wiki/Spoils_system
In Italia, ma soprattutto in Molise, ho rassicurato il mio amico Tobia che tutto ciò non avviene.
Dopo trenta secondi che mi guardava a bocca aperta non riuscendo a connettere e non riuscendo a capire, gli ho pregato di chiudere la bocca perché, seppure ancora inverno poteva entrargli qualche mosca in bocca.
Con un mare di calma, tipico solo delle persone che vengono dalla campagna e che riescono ad
aspettare un anno intero per il raccolto, gli ho raccontato che nella regione Molise con l’elezione
di Toma, che era politicamente di altro colore politico, le nomine politiche della precedente
Giunta/amministrazione non furono assolutamente toccate, come se esistesse un qualcosa al di
sopra di tutto per spiegarla alla Ignazio Silone in Fontamara: “In capo a tutti c’è Dio, padrone del cielo. Questo ognuno lo sa. Poi viene il principe Torlonia, padrone della terra. Poi vengono le
guardie del principe. Poi vengono i cani delle guardie del principe. Poi, nulla. Poi, ancora nulla.
Poi, ancora nulla. Poi vengono i cafoni. E si può dire ch’è finito.“ resta da capire in Molise chi è il “Dio” considerando che in una transposizione molisana il Principe Torlonia debba necessariamente essere il presidente della giunta regionale.
Quindi, per concludere, il “Principe Torlonia” nulla ha cambiato dell’assetto dirigenziale lasciatogli dal suo predecessore di centrosinistra e non di centrodestra come egli. Non si è nemmeno impegnato, citando altro romanzo, di “cambiare tutto per non cambiare niente”, non ha cambiato niente per non cambiare niente. Credo che il suo “Dio” che a quanto dicono lo abbia preso in disgrazia, gli sia grato per non aver cambiato nulla, visto che era l’impianto del suo predecessore, di Toma, a con lo stesso “Dio”. In Molise si sa, siamo monoteisti!
Il mo amico Tobia è rimasto a bocca aperta, ha detto che in Canada non ci torna più, in Italia, ma in Molise,con la pensione canadese si diverte molto di più.
Con tutto il rispetto per la religione, ma nn per certe operazioni politiche vi saluto con affetto e
stima con il più caloroso degli statevi arrivederci.
Franco di Biase