Un caro saluto a tutti con un mai riflessione: non mi sono mai considerato una persona normale, ma oggi ne ho avuto la conferma. Di solito chi scrive, a corredo di quello che scrive, dopo che lo ha scritto, mette una foto, io no. Io trovo la foto e mi scappa da scrivere …
Oggi mi scappa proprio sul primo o sul secondo Matteo nazionale, fate voi, io non “m’arettende” (non me ne intendo non sono addentro) a queste classifiche.
Ordunque voglio risalire “ab ovo” per parlare di Renzi: la prima uscita pubblica nella sua carriera (nefasta) di candidato alle primarie e poi segretario del PD il buon Matteo toscano la fece a Campobasso, avevamo da fare le elezioni per il (ri)rinnovo del Consiglio Regionale io, ovviamente andai ad assistere al suo incontro e le conclusioni le trassi il giorno dopo quando ricevetti una telefonata da un amico di Genova che voleva sapere le mie impressioni sull’intervento di Renzi. Non mi è piaciuto, dissi al mio amico, a me non sono mai piaciute le persone che vogliono fare tabula rasa di tutto quello che è stato prima. Insomma come dicevano una volta: non si può buttare anche il bambino insieme all’acqua sporca della tinozza.
Ed in effetti poi Renzi ha buttato via tutto facendo precipitare il PD dal 40% alle europee del 2014 al 20% quando ha avuto, secondo me, il buongusto di lasciare la segreteria.
Quasi mai parlo di politica nazionale, ma oggi ne era il caso.
Ne era il caso per congiungere il discorso nazionale a quello molisano, però voglio raccontare di un incontro con un sindaco di un piccolo comune della provincia di Campobasso. Gli chisesi se la sua giunta fosse di sinistra o di destra. Mi rispose candidamente che loro stavano al centro e si spostavano a convenienza.
Questo incontro mi è tornato in mente l’altro giorno ripensando alla visita dell’On. Rosato in Molise.
Posto che io non credo alle cose fatte tanto per fare, cioè ci credo ma non vado oltre il caffè preso tra amici al bar casualmente, dopo le dichiarazioni di Salvini e Berlusconi sulla fusione dei loro partiti, dopo la dichiarazione di Patriciello che era assolutamente intenzionato a rimanere in Forza Italia a meno che Forza Italia non si fosse fusa con la lega, conoscendo l’alto grado di camaleontismo politico che pervade il pensiero politico di Renzi, io arrivo alla conclusione che Italia Viva sarà la nuova forza politica che, come il sindaco del piccolo paese in provincia di Campobasso, riuscirà a tessere le fila politiche sia con le destra che con la sinistra, e prova ne avremo alle comunali di Isernia.
Alle comunali di Isernia Iorio sta preparando una corazzata, si sta giocando il tutto per tutto, dall’altra parte si nota uno schieramento che si sta compattando avendo come punta di diamante il PD ed i Cinque Stelle che sembrano tornati sulla terra e stanno cercando di fare politica da adulti lasciano perdere le velleità adolescenziali, Italia Viva potrà essere l’ago della bilancia delle elezioni comunali di Isernia.
È innegabile che i voti di Patriciello sono tanti ed importanti e lo saranno ancora di più se la fusione, oramai fatta, di Forza Italia e Lega avverrà. Staremo a vedere. Potrebbe darsi, però, che gli isernini andranno a votare usando una scheda elettorale formato lenzuolo matrimoniale. In quel caso il più forte avrà il sopravvento.
Altro Work in progress è quello per le elezioni regionali e le politiche. Toma chiede la candidatura al Parlamento, ma ha la porta chiusa da FI con la responsabile regionale che ha blindato tutto, forse anche in considerazione della fusione, e credo che abbia la porta non proprio aperta con la Lega in considerazione della “segatura” dell’assessore Marone e la nomina della disobbediente (a Salvini) Calenda. Quindi quale strada potrebbe essere migliore di una candidatura al Senato con Italia Viva? Potrebbe essere una buna idea e potrebbe non dare fastidio all’uscente Onorevole Occhionero che, per ragione di età, non credo possa essere candidata al Senato.
Chiudo conj un mio pensiero suffragato dai fatti: i politici si candidano sia alla Camera che al Senato non per scelta o volontà politica, ma per guadagnare la pensione sia da una parte che dall’altra.
Meh, penso di averne detto tanto di miei ensieri, non di cose politiche, non mi permetterei mai. Ora vi saluto sempre con affetto e stima e con una caloroso: statevi arrivederci!
Franco di Biase