Ed eccoci di nuovo a parlare del rapporto controverso, ma appassionato, per chi non si sa, tra il
Presidente Toma e l’On. Patriciello.
Sarebbe anche in questo caso cosa buona e giusta iniziare con “in quei tempi” e scherzarci sopra su come questa questione si stia protraendo nel corso del tempo, sempre meno, che ci separa dalle prossime elezioni regionali.
Quello che si vede è la guerra aperta che i due si stanno facendo cercando il tutto, ma il contrario di tutto, sulla candidatura alla presidenza della giunta regionale . “… L’un contro l’altro armato …” anche se il “Cinque Maggio” di Manzoni nulla c’entrava in questa disputa politica, l’un contro l’altro, si diceva, stanno armandosi per combattere la guerra della candidatura.
Ancora non si delineano bene gli schieramenti anche se con il Presidente Toma si è erto a supporto totale l’assessore Cotugno scaricato politicamente dall’Onorevole Patriciello, pur facendo parte, l’assessore, pur sempre della famiglia Patriciello. Ma questi sono problemi che possono e devono riguardare la propria famiglia. Patriciello, da parte sua, una “nuova famiglia” (politica) la sta creando, credo l’avesse creata da tempo, ed in rispetto della parità di genere ha “adottato” l’ex sindaco di Campodipietra, Gianluca Cefaratti, ed il sindaco di Pozzilli, Stefania Passarelli. Io, siccome vengo dalla campagna e non arrivo a fare oltre che due più due, dico che questa potrebbe essere l’accoppiata che l’onorevole porterà all’attenzione dei suoi elettori, non necessariamente con Forza Italia, ma necessariamente nel rispetto dell’alternanza di genere.
Forza Italia, si sa da sempre, è un partito politico/personale destinato a consumarsi con il
consumarsi fisico del suo deus ex machina/fondatore/finanziatore e padrone assoluto Silvio
Berlusconi. Per carità, io a Berlusconi auguro altri tremila anni di vita in buona salute, nessuno come lui riesce rendere frizzante la politica ed anche quello che c’è dietro. Dicevamo di (S)Forza Italia, con gli anni la forza inizia a mancare, potrebbe non avere vita ancora
lunga e quindi, come si conviene ad ogni buon molisano: “Chi a tiempe ze prepara a ora magna”.
Per i miei lettori di fuori regione, due o tre, non di più, la traduzione è che se vuoi mangiare devi organizzarti per tempo. Vecchio retaggio della società contadina quando si cucinava solo con il fuoco della legna del camino. Ora … surgelati e precotti … quindi, dicevo, mangiare in orario, per le elezioni significa tendere un ponte a quello che sarà lo scenario futuro della politica italiana.
L’onorevole Patriciello, credo, vorrà mettere a frutto la visita che ricevette da parte dell’On. Rosato (ho appena scoperto che siamo “colleghi” essendo lui, come me diplomato “Ragioniere e Perito Commerciale”) nella sua casa di Venafro. La porta aperta di casa non si nega a nessuno,
specialmente a chi potrà essere utile un domani. Come pure non si nega la visita a nessuno,
soprattutto se nelle ultime elezioni europee ha raccolto settantanovemila voti (quasi il doppio di una città come Campobasso). Quindi tra porte aperte e rapporti interpersonali.
Ma andiamo avanti. Per le prossime elezioni l’On. Patriciello ha dichiarato che sarebbe cosa buona non candidare persone della politica attiva, ma persone avulse alla politica per dare una ventata di freschezza alla politica regionale. Il Presidente Toma non credo abbia digerito questa ipotizzata “ventata” di freschezza e, non certo per fare guerra a nessuno (?), ha tirato fuori il discorso dell’extra budget sanitario bloccando di fatto la possibilità di cura da parte dei molisani. I molisani, quali tutti noi ancora siamo, non potranno curarsi nelle strutture sanitarie private che insistono nella regione Molise, ma potranno farlo tranquillamente nelle strutture private di qualsiasi altra regione. Se sentisse una cosa del genere il sommo poeta riscriverebbe la Divina commedia in quella parte dove parla di “nari come bruti” ed i versi, più o meno cambierebbero da “fatti NON foste per viver come bruti” con “foste fatti per viver come bruti”. O solo foste fatti”.
La diatriba di chi sarà il candidato presidente delle prossime elezioni mi affascina relativamente.
Candidassero chi vogliono io non ho legami e lacciuli e quindi voterò secondo coscienza e secondo mia libera scelta e certo non potrò votare chi, a pochi mesi dalle elezioni rinnova gli incarichi ai liquidatori delle comunità montane del Molise. Liquidatori che vanno avanti dal 2011 a “siggere” duemila euro mese ed a non liquidare le comunità montane. Giustamente se le liquidassero loro cosa riscuoterebbero?
In Molise, tuttavia, abbiamo una “scuola” affermata di commissari liquidatori, basta ricordare che per liquidare ERSAM in Molise ci vollero più di venti anni di “prebende” di commissari
liquidatori. Commissari liquidatori di tutto il Molise: UNITEVI e stringete i denti, per il 2023
continuerete a riscuotere le vostre indennità. Viceversa o versavice per persone cme me che andranno solo a votare, non potrà esserci altro che affetto e stima ed un arrivederci al prossimo scritto che, spero, non tratti più di lotte intestine.
Ma questo non posso deciderlo io. Statevi arrivederci,
Franco di Biase