Sabato e domenica prossima: 30 aprile e primo maggio, si svolgeranno in Molise i campionati mondiali di esca con esche artificiali. Eh, quindi? Quindi niente, se non interessa possiamo chiudere qui.
Io non la chiuderei qui, da giovane sono stato un appassionato di esca ed in questi giorni ho scoperto che la pesca è lo sport più praticato dopo il calcio. Potrebbe essere anche il primo se consideriamo che a pesca ci si può andare anche dopo gli ottanta anni senza grossi problemi.
La pesca la possiamo avvicinare in vario modo, certo quella che vedrà la partecipazione degli atleti iridati in Molise è sicuramente una delle più affascinanti. La trota vive in acque ossigenate, le acque ossigenate sono prevalentemente quelle vicino, o almeno non tanto distanti dalle sorgenti dei fiumi. L’orografia fluviale dei fiumi nella loro parte alta, vicino alle sorgenti, è prevalentemente montuosa non pozze dove escare le trote poste, le pozze, in posti non certo facilmente raggiungibili. Insomma alla pesca si accoppia alle volte una dose di “alpinismo”. Nell’organizzare il campionato mondiale, nel trovare la location per il campionato mondiale, hanno dovuto tener conto anche di questo. Un campo di gara ad alto livello anche morfologico. Sicuramente la parte subalpina della nostra ridente nazione presenta un’orografia fluviale più accattivante di quella molisana, eppure i campionati mondiali sono approdati in Molise. Onore e merito a chi ne è stato l’artefice.
Ospitare i campionato del mondo significa ricevere in Molise atleti professionisti, atleti che percepiscono fior di quattrini per andare a pesca. Mannaggia io l’ho fatto sempre gratis, ma tanti giocano a calcetto e poi Ronaldo “sigge” l’ira di Dio di soldi. Quindi, stante questa pattuglia di addetti ai lavori che verrà in Molise, ma già sono presenti da qualche giorno per studiare il campo di gara, cosa intende fare la comunità molisana per non perdere questa eccezionale vetrina mondiale che ci viene offerta a costo zero? Non lo so, spero che facciano qualcosa, ma ho dei seri dubbi.
Intorno ad una manifestazione del genere dovrebbe ruotare un’opera promozionale di tutto il nostro Molise. Dovremmo essere capaci di far conoscere il nostro territorio, la nostra enogastronomia, la nostra storia, la nostra archeologia, i nostri castelli, le nostre chiese, le nostre trote le conosceranno senz’altro.
Intorno a questo evento dovrebbe girare una macchina organizzativa che vada oltre la logistica per la gara vera e propria, una macchina oliata e perfettamente funzionante che faccia conoscere ai pescatori di tutto il mondo il Molise sotto il punto di vista turistico. Un’occasione da non perdere un’occasione unica per mandare messaggi promozionali per il Molise. Organizzare tutto alla perfezione da dove dormire a dove far mangiare gli atleti, ma anche riempirli di brochure sul Molise a 360° a tutto tondo dal Matese al mare, da Sesto Campano a San Giuliano di Puglia, senza escludere nessuno, non come hanno fatto per la BIT di Milano, dove è stato presentato un Molise a “trazione costiera”
Secondo me, invece, anche questo evento di caratura mondiale sarà affrontato in maniera sommessa e riservata, giusto per non far sapere agli altri cosa sia il Molise. Ricordiamoci che siamo persone riservate.
Tra un anno poco più, o poco meno, in Molise si voterà e chi governa ora si sta ponendo il problema di fare campagna elettorale per l’anno prossimo. Quindi perché far conoscere il Molise agli organizzatori del campionato mondiale di pesca con esche artificiali, se tutte queste persone non voteranno in Molise?
“Il politico diventa uomo di Stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni, non alle prossime elezioni” diceva Winston Churchill, ed ho detto tutto.
Sempre più affranto e nell’attesa che passi anche il mondiale di pesca con esche artificiali, come passerebbe il tempo da dedicare alla fotocopiatura di un fascicolo di archivio del 1969, saluto tutti cordialmente con immutato affetto ed immutata stima con il solito: Statevi arrivederci!
Franco di Biase