#corpedelascunzulatavecchia/Che ci faccio qui (ma non sono Domenico Iannacone)

Quando le cose ti capitano nella stessa giornata e tu, per “ginnastica mentale” le colleghi.
L’altro giorno chiamai Domenico Iannacone per invitarlo in una trasmissione radio cui collaboro. La signorilità e la disponibilità di Domenico sono di livello intergalattico e si rese disponibile a partecipare nella sua prima “discesa” in Molise.

Nel pomeriggio, rigorosamente in anticipo sugli orari previsti dovetti andare all’Asrem per cambiare, purtroppo, il medico di famiglia. Il cambio era stato preceduto nei giorni precedenti da una sommaria ricerca fatta sul sito dell’Asrem per il nominativo del medico. Mi sono trovato costretto a spulciare un elenco contenente i nominativi di medici deceduti da anni e di altri medici pensionati da decenni. O forse era il contrario? Mah, non ricordo.

La scelta in famiglia l’avevamo fatta, consultandoci con parenti ed amici, ed eravamo pronti con un corollario di nomi di medici di base per la paura che il nostro prescelto fosse massimalista. Niente di particolare a livello di operazioni, anche con personale disponibile e cortese. Ovviamente nei giorni precedenti avevo cercato, ma soprattutto sperato, di poter fare il cambio del medico online, quelle cose, online, che le puoi fare anche alle 23 mentre Bruno Vespa maneggia la bacchetta verso una cartina geografica come Aramis la sua spada contro i felloni del Re.

In Molise fare il cambio del Medico di base online è vietato, nel senso che non è permesso, anzi non è previsto a differenza di tutte le altre regioni d’Italia, Calabria compresa che, come noi, aveva la sanità “sfasciulata”. La sera, poi, ripensavo alla scelta del medico di base necessariamente fatta in presenza e non in “dad” come avremmo preferito per non perdere tempo e per non pesare sul conto economico dell’Asrem alla voce “costi del personale”.


Nel ripercorrere le sempre chiacchierate situazioni dell’Asrem, mi è venuto in mente la situazione dell’ospedale di Termoli dove lavorano, per scelta Asrem solo cinque anestesisti. Mi sono subito chiesto: ma se tre servono tutti i giorni per coprire i turni, e quello che fa la notte il giorno dopo ha diritto ad un giorno di riposo, cosa potrà succedere se uno dei cinque dovesse contrarre una semplice influenza? Se mi capita lo chiederò a chi di dovere. Sempre a Termoli ho sentito dire che l’emodinamica, termine moderno che sostituisce cardiologia, è aperta a giorni alterni.

Negli anni scorsi ho avuto necessità di ricorrere alla cardiologia per una coronaria chiusa all’87%. Mi fosse successo nel basso Molise in questi giorni adesso starei scrivendo in seduta spiritica? Lo chiederò a qualcuno.

Altro dubbio/domanda: non si capisce cosa sia successo per la (non)costruenda Torre Covid, anzi si capisce che non sia stata costruita. La torre non è stata costruita ma nei reparti i medici hanno dovuto fare i “medici di guerra” decidere quale paziente salvare in base ai posti disponibili. La torre Covid adesso sembra si faccia perché l’Asrem ha delineato con il ministero tutta la questione e sono stati chiariti gli aspetti.

Quindi nel momento in cui tutte le regioni per l’emergenza covid passano al colore bianco in Molise si costruisce la torre Covid. Sempre a proposito di emergenza covid sarebbe il caso di capire perché sono stati messi dei container ad Isernia e Termoli, sicuramente per fronteggiare l’emergenza, ma senza personale. Moduli di rianimazione ma senza personale, con relativo intasamento della rianimazione al Cardarelli.

Praticamente andiamo al Polo Nord a vendere fabbricatori di ghiaccio agli eschimesi. “e quesse pure c’è buone” diceva mia nonna!

Ecco, il discorso del personale: in epoca di commissariamento con relativo blocco del turnover e relativo mancanza di personale abbiamo, come Asrem e di conseguenza come cittadini, sofferto non poco. Adesso sono stati indetti dei concorsi, a parte quello per i medici del 118 dove su 28 posti a concorso hanno partecipato solo in quattro, di cui uno escluso perché non aveva i titoli, e quindi ora nella pianta organica dei medici del 118 mancano, ancora, 25 medici. Andiamo avanti.

La situazione del personale la si sta cercando di risolvere indicendo nuovi concorsi anche per infermieri e OSS, ma non si sa quando si espleteranno questi concorsi se prima o dopo le elezioni del 2023, giusto per avere un punto di riferimento sul calendario. Cosa che con il passare del tempo scopriremo.

Non so perché mi viene in mente un aneddoto sulla Napoli del dopoguerra: Achille Lauro armatore (non il cantare pluritatuato) politicamente di destra si candidò a sindaco. Chiedeva voti ed offriva scarpe: la destra prima delle elezioni al momento della richiesta del voto, la sinistra l’avrebbe consegnata dopo la sua elezione a sindaco, diversamente l’avrebbe buttata. Creatività tutta partenopea, come cantava Pino Daniele. “Napule e mille culure…”.

Altra domanda che mi sono fatto, sempre da molisano curioso, è perché non sono stati nominati i primari da quando c’è in Molise questa Giunta Regionale. Un primario è ben diverso da un FF, il primario può muoversi ed organizzare il lavoro del reparto con molto più libertà del FF che ha dei limiti sia organizzativi che di tipo economico. Nel corso della temporalità di questa giunta sono stati nominati, sino ad ora non tutti i primari che sarebbero serviti, ma non sono stati nemmeno indetti i concorsi per reclutarli?

Forse dovremmo fare una seduta spiritica e chiedere ad Achille Lauro cosa
ne pensa. Mi sono ancora chiesto come mai dopo tanto tempo, ancora non si prende in considerazione la possibilità di creare un accordo (ora lo chiamano Join venture) con l’università per il policlinico universitario, visto che abbiamo la facoltà di medicina che sta laureando medici da qualche anno.

All’interno delle funzioni del policlinico c’è la formazione del medici specialisti. In pratica se ci
fosse il Policlinico universitario nel Molise si potrebbero “sfornare” urologi, cardiologi,
radiologi, endocrinologi, rianimatori, ecc. ecc. tenendo conto che ci occorrono in media cinque anni per avere una specializzazione e che gli specializzandi possono lavorare in ospedale assistiti dal tutor, perché togliere la possibilità al Molise di avere “estranei” che per cinque anni vengono a vivere in Molise, lavorando negli ospedali come medici, affittando case e consumando dei soldi da noi?

Speriamo di scoprire perché non lo si fa, a Foggia lo fanno senza problemi. Noi no. Noi siamo diversi. Forse ho scritto un poco troppo, ma, sinceramente, sono solo pochissime riflessioni che ho fatto una sera assistendo ad una delle poche puntate da me seguite di “Porta a Porta” e cosa abbia detto Vespa non lo saprei, il mio pensiero era rivolto ai problemi del Molise, problemi che, purtroppo, devo solo subire e non oso fare niente per risolverli. Niente? Non lo so ci penserò nel 2023. Adesso, però, con immutata stima, e raddoppiato affetto: Statevi arrivederci!
Franco di Biase

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