Si è svolta questa mattina, presso la Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso, la cerimonia organizzata dalla Prefettura di Campobasso per la consegna delle “Stelle al Merito del Lavoro”, che sono state conferite a sei benemeriti lavoratori del Molise per gli anni 2020 e 2021.
La Stella al Merito del Lavoro, è bene ricordarlo, è un’onorificenza che premia singolari meriti di perizia, laboriosità e buona condotta morale dei lavoratori dipendenti da imprese pubbliche o private. Possono essere insigniti di questa onorificenza i cittadini italiani che abbiano compiuto 50 anni di età e abbiano prestato attività lavorativa ininterrottamente per un periodo minimo di venticinque anni alle dipendenze di una o più aziende. Per i cittadini italiani lavoratori all’estero, che abbiano dato prove esemplari di patriottismo, di laboriosità e di proibità, non è previsto un periodo minimo di anzianità alle dipendenze di un’azienda
Nella cerimonia di quest’oggi, il Prefetto di Campobasso, Francesco Antonio Cappetta, ha consegnato l’onorificenza di Maestro del Lavoro anche a tre cittadini residenti a Campobasso, ovvero Antonio Lombardi, Nicolino Libertone e Aldo Lucci. A portare il saluto del Comune di Campobasso è intervenuto il sindaco del capoluogo di regione, Roberto Gravina.
“Questa cerimonia che mette insieme le onorificenze destinate a sei lavoratori benemeriti della nostra regione per gli anni 2020 e 2021, – ha dichiarato Gravina – ci permette di riconoscere meriti e valori a nostri concittadini capaci di distinguersi per una esemplare scelta di vita, quella incentrata sulla fiducia e il profondo senso di appartenenza stabilito tra ognuno di loro e le istituzioni, le imprese pubbliche e private, per le quali hanno lavorato e con le quali hanno contribuito allo sviluppo sociale ed economico del nostro paese e del nostro territorio.
Oltre ogni loro particolare ingegno, – ha aggiunto il sindaco – questi nostri concittadini hanno posto a fondamento del loro percorso di vita e lavorativo, un interesse più alto di quello strettamente personale, un interesse comune per il quale si sono spesi nel tempo, dimostrando fiducia verso le organizzazioni istituzionali e verso quelle imprenditoriali con le quali hanno stabilito confronti produttivi e relazioni umane, perché ogni impiego lavorativo ha la necessità di momenti di dialogo, cosa tutt’altro che scontata o semplice, ed elemento che fa la differenza tra un agire consapevole e uno magari ugualmente meritorio, ma meccanico e privo di slancio.
A questi nuovi Maestri del Lavoro che, invece, hanno visto riconosciuta la loro passione, propria di chi vuole e sa condividere gioie e difficoltà lavorative con tanti altri compagni di viaggio, va il riconoscimento della nostra comunità e i complimenti per il loro esemplare percorso.”