Conclusa l’attività formativa di educazione alla legalità perseguita attraverso il progetto “Scuola aperta”

Il 30 maggio con l’incontro tenuto presso la scuola secondaria di primo grado del locale Convitto Nazionale “Mario Pagano”, si è conclusa, per il corrente anno scolastico, l’attività formativa di educazione alla legalità perseguita attraverso il progetto “Scuola aperta”, ideato dalla Questura di Campobasso e rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado della provincia.
Educare i giovani alla legalità, diffondendo la cultura dei valori e della giustizia attraverso il contatto diretto con il mondo della scuola, questa la “mission” che continua ad animare il progetto.
Dodici sono stati gli incontri tenuti con gli alunni di 8 istituti scolastici, di seguito specificati, per i quali è stata prevista un’attività differenziata in base all’età dei discenti:
– Scuola secondaria di primo grado “Francesco D’Ovidio” di Campobasso;
– Istituto Tecnico per il settore tecnologico “G. Marconi” di Campobasso (3 incontri);
– Istituto Comprensivo “G. Barone” di Baranello (alunni scuola secondaria di primo grado di Baranello, Torella del Sannio e Fossalto);
– Istituto Comprensivo “Alighieri” di Ripalimosani;
– Istituto Tecnico Commerciale “Boccardi” e Istituto Tecnico Nautico “Tiberio” di Termoli (2 incontri);
– Liceo Artistico “Manzù” di Campobasso;
– Liceo “Galanti” di Campobasso (2 incontri);
– Scuola secondaria di primo grado del Convitto Nazionale “M. Pagano” di Campobasso.
Oltre ad illustrare ai ragazzi l’ampio e complesso concetto di legalità aiutandoli a coglierne aspetti fondamentali come la funzione delle regole nella vita sociale, i valori della democrazia, l’esercizio dei diritti previsti dalla nostra Costituzione – sono stati affrontati altri ed importanti temi di grande attualità che coinvolgono in particolare il mondo giovanile. Tra questi, il fenomeno del bullismo, del cyberbullismo e la sicurezza della navigazione sul web.
Particolare attenzione è stata rivolta inoltre agli aspetti legati all’uso e abuso di alcol e stupefacenti tra i giovanissimi, ponendo l’accento – in tale contesto – sulla pericolosità di tali sostanze e sui danni derivanti dalla loro assunzione, senza tralasciare i conseguenti risvolti negativi che le tossicodipendenze provocano anche sul piano sociale.
L’iter formativo si è poi arricchito con informazioni riguardanti l’educazione stradale e in ambito ferroviario.
La progettualità si è avvalsa anche degli interventi degli operatori della Polizia Scientifica – che hanno intrattenuto i ragazzi con racconti e dimostrazioni pratiche legate alla loro specifica attività come ad esempio la ricerca delle tracce sulla scena del crimine, il rilevamento delle impronte digitali ed il foto segnalamento – e degli agenti della Squadra Volante che, oltre ad illustrare il delicato compito che giornalmente sono chiamati a svolgere per garantire la sicurezza dei cittadini, hanno svelato ai ragazzi i segreti della famosa “pantera” della Polizia di Stato, tra cui i dispositivi radio e di emergenza luminosa ed acustica in dotazione.
Il tutto, utilizzando un linguaggio semplice e il più possibile vicino ai destinatari attraverso il quale divulgare anche la conoscenza delle molteplici attività svolte dalla Polizia di Stato ed i suoi scopi, favorendo un approccio positivo con la nostra Istituzione ed aperto al dialogo.
L’iniziativa, partita nel 2015, a tutt’oggi ha consentito di incontrare circa 2.500 studenti con 50 giornate dedicate alla specifica attività formativa.
Inoltre, nell’ambito del progetto della Polizia di Stato “…Questo non è amore”, alcuni incontri sono stati dedicati specificatamente al tema della violenza sulle donne, nella convinzione che proprio partendo dai giovani si possa agevolare il cambiamento comportamentale della società su una questione così importante e così sentita come quella della violenza di genere.
Evidenziando il bilancio estremamente positivo dell’iniziativa, sia in termini di consenso che di partecipazione, il Questore Pagano esprime un sentito ringraziamento a tutti coloro che si sono prodigati per la sua realizzazione (dirigenti scolastici, insegnanti ed operatori di Polizia), rivolgendone uno particolare a tutti gli studenti che – numerosissimi – hanno partecipato agli incontri, dimostrando grande interesse ed entusiasmo.

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