Acquisito anche il risultato termolese, i rappresentanti dei partiti della coalizione di centro sinistra hanno cominciato seriamente a concentrarsi sulla composizione delle due giunte.
Mentre Termoli ha ufficializzato il suo risultato soltanto domenica sera, però, a Campobasso a distanza di 15 giorni, tutto è ancora fermo al palo.
Per carità, prima della proclamazione sarebbe azzardato venire fuori con notizie ufficiali, ma un’ipotesi di scacchiere dovrebbe essere già nota, più o meno.
Da palazzo San Giorgio invece, non trapela nulla. Vuoi per la visita di Papa Francesco, vuoi per l’imminente arrivo del Corpus Domini, Antonio Battista pare si stia concentrando maggiormente su tali eventi, piuttosto che sulla composizione della Giunta, considerato che gli incontri con i partiti procedono a rilento.
Ma forse è meglio così. Preferibile lavorare sulle vetrine del capoluogo e non sui capricci e le pretese numeriche dei partiti e dei loro rappresentanti che hanno in tasca il foglietto con numero di voti e percentuali.
Per molti l’ipotesi di una giunta quasi totalmente tecnica resterebbe il più bel regalo da fare alla città, ma vista l’arroganza e l’arrivismo di qualche eletto che con il petto grosso afferma “E che ha vinto da solo Battista…” aspettiamoci una giunta da manuale Cencelli.
E proprio su questo dettato pare che il primo cittadino abbia avviato le consultazioni con i rappresentati dei primi partiti della coalizione, almeno per ragionare sulla Presidenza del Consiglio che, secondo i più, andrà a Salvatore Colagiovanni dell’Idv, considerato che quel partito ha eletto tre membri in Consiglio, risultando secondo solo alla corazzata Pd.
Sulla composizione della giunta, invece, girano i soliti nomi, sempre rispettando rigorosamente la classifica e non altri parametri. Chierchia, Maio e Alessandra Salvatore del Partito Democratico, De Bernardo dell’Idv (qualora Colagiovanni diventi Presidente dell’Assise), Michele Ambrosio dell’Udc, Sabino Iafigliola per i Popolari per l’Italia (che potrebbe però abdicare in favore di Pasquale Colarusso).
Dinanzi a questa ipotesi di composizione, naturalmente basata su un semplice rapporto eletti/membri di giunta, sussistono alcuni nodi da sciogliere come un posto al sole per Maurizio D’Anchise dei Comunisti Italiani, il quale potrebbe entrare in esecutivo a spese di una quota del Pd ed uno per Michele Durante, competitor alle primarie e che è rimasto fedele al progetto di centro sinistra.
Su questo ultimo caso, poi, troviamo nel mezzo la lista Segnale Civico che naturalmente non si lascerà scavalcare a favore di Durante senza reclamare visibilità.
Questo dunque lo scenario a Palazzo San Giorgio sul quale Battista sta lavorando sottovoce in attesa della convocazione del primo consiglio comunale in cui sarà eletto il Presidente dell’Assise.
Da quel giorno, acquisito quel primo dato, inizierà il vero countdown per la nomina della giunta che, come sempre accade, lascerà qualche mal di pancia.
Comune di Campobasso: ancora fermi sull’esecutivo.
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