A distanza di oltre 15 giorni dalle nomine, il sindaco ancora non assegna le deleghe ai due nuovi assessori che pertanto percepiranno l’indennità spettante senza avere potuto svolgere alcuna specifica attività, non detenendo incarichi diretti se non la partecipazione collegiale alle sedute di giunta.
Eppure lo Statuto comunale sancisce la contestualità della nomina assessorile e dell’assegnazione delle deleghe (cosa peraltro avvenuta con l’assessore Ramundo) al fine di consentire di attivare gli uffici secondo le rispettive competenze e in base agli indirizzi stabiliti da Consiglio e sindaco.
Non vi è traccia neanche della delibera con la quale, come promesso dal primo cittadino, si sarebbero dovuto rideterminare le indennità di giunta al fine di non gravare ulteriormente sulle casse comunali (su cui già pesano per oltre 240mila euro l’anno) e ciò a tutto vantaggio di vecchi e nuovi assessori.
Un atteggiamento censurabile sotto il profilo etico, politico e istituzionale, tenuto altresì conto delle mini deleghe ancora non revocate ai consiglieri, che squalifica l’allargamento dell’esecutivo a mera operazione spartitoria; altro che esigenze programmatiche o accelerazione dell’azione amministrativa.
Comune di Campobasso
Consigliere Michele Ambrosio