Dopo un momentaneo assestamento nella coalizione di centro destra in cui il Sindaco uscente sembrava aver preso il sopravvento su eventuali primarie ed altri candidati, qualcosa sembra tornare nuovamente a muoversi. Probabilmente, la notizia del reintegro in Consiglio Regionale di Michele Iorio, il quale a sua volta ha riallacciato alla meno peggio i rapporti con Ulisse di Giacomo, deve aver rimesso in discussione quanto per i più sembrava ormai un dato certo. In questa settimana, infatti, ascoltando personaggi di centro destra ed i papabili candidati ad ipotetiche primarie, si captava soltanto rassegnazione in alcuni casi, strategie di fuga in altri.
La riproposizione di Di Bartolomeo, come spesso affermato dagli addetti ai lavori e diretti interessati, a molti esponenti del Consiglio comunale non va giù, ma considerata una certa codardia diffusa, nessuno, tranne Nicola Cefaratti, ha avuto il fegato di palesare pubblicamente il suo dissenso a tale ipotesi. Bocche cucite, coda fra le gambe, frasi di circostanza e solo tantao studio su quale lista invadere per essere rieletti. A destra o a sinistra. Detto ciò, come anticipato, pare che qualche esponente sornione della coalizione abbia fatto suo tale disappunto così che lunedì prossimo, all’arrivo del commissario di Forza Italia Rotondi che si sente un pacco postale, tale malumore sarà reso noto in maniera decisa. Cosa potrebbe accadere allora? Si farebbe in tempo a costruire le primarie? Ipotesi surreale considerata la strettezza dei tempi, la non disponibilità di persone a concorrere e la concreta possibilità di fare un figuraccia causa affluenza minima. Si individuerebbe un nome unitario? Restano in piedi soltanto le ipotesi Nicola Cefaratti, Antonio Francioni e Piero Colucci. Si rimarrebbe su Di Bartolomeo? Parte da una base minima di sistema e può contare su di un paio di simboli che già hanno aderito al suo progetto. Dunque dilemma da sciogliere, ed anche presto, per il centro destra che con queste comunali tanto potrebbe riprendere vivacità politica tanto andrebbe definitivamente a finire in un oblio che durerà almeno un quinquennio.