Commissione Europea: torna a sollecitare lo stop alle buste di plastica in materiale leggero

di Massimo Dalla Torre
La Commissione europea è tornata nuovamente su una questione che interessa la totalità
dei Paesi appartenenti all’Unione ossia il rispetto dei dettami contenuti della proposta di
legge che impone agli Stati membri di ridurre l’uso delle buste di plastica in materiale
leggero, meno riutilizzate rispetto a quelle di uso corrente e quindi più a rischio “usa e
getta”. Il tutto in considerazione che annualmente su tutto il territorio dell’Unione più di otto
miliardi di sacchetti finiscono tra i rifiuti, causando enormi danni all’ambiente, tant’è che
dalle stime è emerso che nell’anno da poco andato in pensione sono stati immessi nel
mercato dell’UE oltre 100 miliardi di sacchetti di plastica, ossia 210 per ogni cittadino. A
pagarne le spesse sono soprattutto i mari, e in particolare la fauna ittica e avicola che
inghiotte inconsapevolmente particelle di plastica alquanto dannose, tant’è che la
questione da tempo è passata direttamente ai singoli Stati che, in parte, hanno deciso che
tipo di misure adottare, ad esempio strumenti economici come imposte e prelievi, oppure
obiettivi nazionali di riduzione e restrizioni alla commercializzazione. A suo tempo si
ritenne soddisfatto ma anche preoccupato Janez Potočnik, l’allora Commissario per
l’Ambiente, che dichiarò “Ci siamo mossi per risolvere un gravissimo problema ambientale
che è sotto gli occhi di tutti. Con l’impegno di tutti gli Stati sarebbe possibile ridurne il
consumo anche dell’80 % se non addirittura azzerarlo del tutto, tant’è che alcuni Stati
membri hanno già raggiunto grandi risultati.” A fare da sparring a quanto adottato dai
vertici di Bruxelles anche una consultazione pubblica che mise in evidenza come nove
europei su dieci ritengono che la perdita di biodiversità è un problema da affrontare e
risolvere, e, a tal riguardo in base ai dati di Eurobarometro Flash, il 45 % degli intervistati
affermò di fare uno sforzo personale per proteggere la biodiversità. Parola che, purtroppo,
molti ancora ignorano, a causa gli interessi economici che spingono a disattendere alle
normative emanate in materia ambientale che, è costretta a soccombere tanto da creare
distonie al sistema sempre più compromesso, sempre più in degrado.

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