Quando nel 1994 fu emanato il Decreto Legge n° 297 (Testo Unico), la partecipazione dei genitori alla vita scolastica attraverso proprie ed autonome rappresentanze sembrava essere l’unica soluzione possibile per ridurre le enormi distanze esistenti tra scuola e famiglia, tra insegnanti e genitori. Le esperienze condotte dai tanti comitati dei genitori, che si sono spontaneamente costituiti sul territorio nazionale, sono state estremamente proficue ed hanno sottolineato l’importanza di una partecipazione attenta e qualificata nei processi decisionali che riguardano la scuola. Partecipazione che ha esaltato il valore dell’impegno civico che ciascun genitore profonde per il bene della scuola, del futuro dei propri figli e, in generale, per il bene della comunità in cui esso vive.
E’ un atteggiamento di forte attenzione nei confronti dell’istituzione scolastica, troppo spesso bistrattata e mortificata dai genitori stessi, alla ricerca di una forma di interazione in cui l’esperienza e la sensibilità del singolo vengono messi a disposizione di tutti, per il bene della scuola.
Anche a Campobasso i Comitati dei Genitori si sono costituiti ed hanno tenuto vivace il confronto all’interno della scuola, e per la scuola al di fuori di essa, nel tentativo di richiamare l’attenzione, in modo civile e democratico, su temi e questioni di vitale importanza per il benessere del corpo docente, dei loro collaboratori e degli allievi.
Con questo spirito è stata indetta martedì scorso una riunione del Comitato Genitori dell’ex II Circolo Didattico – Via Crispi, aperto a chiunque volesse fornire un proprio contributo ad un confronto di idee in merito alla questione sicurezza degli edifici scolastici (e non solo quella sismica ma anche quella, ad esempio, connessa con la presenza di barriere architettoniche).
Sono stati ospiti/protagonisti del confronto il Sindaco di Campobasso Antonio Battista, con i due assessori Pietro Maio e Emma De Capoa.
Le istanze del Comitato Genitori erano semplici e molto chiare: conoscere i termini programmatici dell’amministrazione in tema di edilizia scolastica alla luce dell’attenzione posta al tema della sicurezza sismica delle scuole all’indomani dei luttuosi fatti di San Giuliano di Puglia, accaduti oltre un decennio fa; comprendere i criteri di elaborazione di un elenco di priorità per quanto concerne la funzionalità degli edifici scolastici.
E, purtroppo, gli oltre dieci anni trascorsi tra quel drammatico 31 ottobre 2002 ed oggi non sono serviti da monito per quegli amministratori che continuano a confondere il tema della sicurezza con quelli dell’opportunità politica, non comprendendo che, ormai, il tempo per fornire qualsiasi attenuante è scaduto e che i genitori, oltre che la comunità in generale, vogliono risposte chiare ed inequivocabili e rassicurazioni basate su fatti e non su ipotesi.
Le argomentazioni portate a sostegno delle “scelte politiche” di questa Amministrazione (così le ha definite l’Assessore Maio) sono assolutamente deboli e denotano un pressapochismo ed una miopia politica che non è accettabile in un momento storico in cui tutti i cittadini sentono il bisogno di impegni concreti da parte della politica e non si accontentano più delle promesse. La “scelta” di non intervenire sull’unico plesso rimasto agibile, tra i quattro presenti nell’area compresa tra Via IV Novembre, Via Crispi e Via Berlinguer, è un fatto grave, se rapportato alle reali condizioni di criticità presenti su quel fabbricato; è un’offesa ingiustificabile all’intelligenza dei genitori che avevano preso parte all’incontro (gran parte delegati da altri non presenti per motivi di lavoro) e che dall’amministrazione avrebbero voluto segnali di apertura e, soprattutto, un atteggiamento rispettoso delle paure che essi stavano civilmente manifestando.
Al posto di quello che ci si sarebbe aspettati si è assistito alla solita pantomima di amministratori “attenti alla scuola e alle sue problematiche” che, però, avevano scelto coraggiosamente di selezionare solo alcune tra le annose questioni che affliggono il patrimonio scolastico di questa Città, ritenendole prioritarie sul principio e non nel merito.
Il tempo della demagogia e delle false speranze è finito. Nessuno è ancora pronto ad accettare simili atteggiamenti; men che mai quando si parla di sicurezza degli edifici scolastici e si “gioca” con l’integrità dei propri figli. L’atteggiamento di naturale protezione che ciascun genitore assume nei confronti dei propri figli stimola preoccupazione e voglia di capire laddove, chi è preposto, non intende farlo spontaneamente.
Le “scelte politiche” delle quali ha parlato l’Assessore Maio non sono basate su un approfondito studio delle dinamiche sociali e demografiche che regolano l’assetto della Città di Campobasso; non sono basate sulla profonda conoscenza dei reali livelli di vulnerabilità sismica che ciascun edificio scolastico mostra nei confronti del terremoto atteso; non sono basate su una programmazione strategica che guardi al di là del mandato elettorale per il bene del territorio e della comunità che ha scelto di viverci. Se fosse vero il contrario, quell’incontro sarebbe stata l’occasione migliore per convincere i tanti presenti (ed i loro amici che li avevano delegati) che i problemi lamentati non esistono.
Il Comitato Genitori ha avviato una raccolta di firme a corredo di una formale istanza che intende sottoporre all’amministrazione comunale di Campobasso. Le parole ed i proclami non sono più sufficienti a convincere nessuno e la “scelta politica” dovrà fare i conti con le norme, con il rispetto degli obblighi che la legge impone a Regioni e Comuni (anagrafica scolastica) e con la sicurezza (quella vera) degli edifici scolastici frequentati dai figli.
Il tenore e i toni che l’Amministrazione comunale ha tenuto nel corso dell’incontro con il Comitato Genitori non vanno nella direzione di un confronto civile e proficuo tra Politica (quella con la P maiuscola) e cittadini. E’ l’esatto contrario di quello che i genitori avrebbero voluto e che i loro interlocutori avevano annunciato nelle prime battute del confronto. Di ciò ne hanno preso atto i presenti a quell’incontro e coloro che hanno ricevuto ampi resoconti di come esso sia andato.
Il Comitato genitori del secondo circolo di Campobasso