Prendiamo atto di come il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, abbia imparato, dopo cinque anni di consigliere comunale di minoranza e, soprattutto, dopo appena cinque mesi di primo cittadino, a parlare il politichese, anche nell’aula consiliare, luogo dove dovrebbe svolgersi quel rapporto dialettico tra le parti, onesto e trasparente.
Nel tardo pomeriggio di venerdì 22 novembre 2019, il sindaco Gravina, nel rispondere alla nostra interrogazione, aveva sottolineato come le scelte sulla municipalizzata Sea sarebbero prima passate per le Commissioni competenti e poi portate, eventuale, nell’assise cittadina.
Peccato, però, che mentre rispondeva in aula, chi si occupa della pubblicazione degli atti sul sito del Comune di Campobasso stava già pubblicando l’avviso pubblico, approvato dalla Giunta comunale prima che Gravina rispondesse in aula, sulla ricerca del nuovo Amministratore Unico.
Perché tutta questa fretta? Non era più consono attendere che l’attuale Consiglio d’Amministrazione approvasse il bilancio del 2019 e, poi, provvedere eventualmente al cambio dei vertici?
Ciò che ci meraviglia sempre di più è il silenzio dei consiglieri di maggioranza, che accettano tutto in maniera silente, nonostante le tante battaglie che alcuni di essi facevano prima di entrare in Consiglio comunale. Di molti di loro, sia in Consiglio che in Commissione, ancora non conosciamo la voce.
La voce, d’ora in avanti, Gravina e gli assessori la ascolteranno da noi consiglieri di opposizione. Sono trascorsi quasi sei mesi dall’insediamento di questa amministrazione. Il cambiamento non c’è stato. Anzi, Gravina e i suoi assessori lavorano in soluzione di continuità rispetto a tutto ciò su cui, da consiglieri di minoranza, si opponevano.
Salvatore Colagiovanni, capogruppo Popolari per l’Italia
Domenico Esposito, capogruppo Forza Italia