Inizio d’anno scoppiettante per il consigliere provinciale Salvatore Colagiovanni che ha convocato la stampa questa mattina per dire la sua in merito la viabilità che interessa l’accesso al nosocomio cittadino. In particolare modo sotto la lente le due rotonde anomale che regolano l’accesso all’ospedale, sia in direzione dell’ingresso principale che verso la Cattolica. Ma la maggior attenzione, naturalmente, è riservata alla prima.
“Con questa conferenza, ha esordito Colagiovanni, vorrei riportare l’attenzione su di un tema che già nel mese di luglio affrontai, quando si era ancora in tempo per rimediare, ossia sull’infrastruttura viaria che regola l’accesso all’Ospedale.
Quella che fin da subito sembrava una grande piscina all’imbocco del Cardarelli, infatti, contestata da più parti, è stata terminata secondo un progetto assurdo che vede anche il corredo di una segnaletica discutibile. Il tutto costato all’Asrem, responsabile dell’opera, circa 200.000 euro.
Oltre ai disagi riscontrati e sollevati da utenti ed operatori, vorrei poi porre l’attenzione anche su quelli che quotidianamente incontrano gli operatori del soccorso, in particolare quelli che lavorano sulle autoambulanze, che in fase di arrivo al pronto soccorso rischiano di scontrarsi con le auto che abbandonano la struttura. Il tutto senza dimenticare che anche i pullman che accompagnano gli utenti trovano parecchie difficoltà a manovrare in una simile rotatoria.
In qualità di Consigliere comunale e provinciale, ha detto poi Colagiovanni, ho presentato distinte interrogazioni scritte agli uffici comunali e provinciali, nonché una lettera al Prefetto di Campobasso per chiedergli una riunione tra tutti i soggetti interessati così da risolvere un problema serio ed indifferibile.
Vedere una simile opera nel 2014 è uno scempio. Chi ha costruito quell’obbrobrio deve risponderne alla cittadinanza ed alle istituzioni.
Spero che il Prefetto, persona particolarmente sensibile, intervenga dunque per risolvere il problema, insieme al Sindaco ed al Presidente della Provincia che come me contestano quell’opera.” Una breve riflessione però è d’obbligo. Una simile opera, dice bene Colagiovanni, non doveva proprio essere eseguita in quelle modalità, considerato che si regola l’ingresso ad una struttura di emergenza, oltre che sanitaria. Bisognerà vedere quindi di chi sono le responsabilità oggettive di quella “cosa” e quanto è costata precisamente. Prima di approvare la realizzazione dell’opera, poi, sembra ci sia stata una conferenza di servizio che ha visto partecipare, naturalmente, tutti i soggetti interessati, quindi assieme all’Asrem, i tecnici del Comune e della Provincia, oltre che quelli Anas. E allora la domanda sorge da sé: intorno a quel tavolo nessuno si è accorto che diavolo di progetto si stava approvando, oppure sono seguite così tante modifiche ad esso rendendolo così disfunzionale, oltre che pericoloso? Speriamo che in questo 2014 si faccia un piccolo passo in avanti, almeno mettendo sul tavolo le responsabilità, a tutti i livelli, sopratutto dove i soldi spesi sono della collettività.