Lo sciopero del 18 Ottobre, proclamato da COBAS, USB e CUB, è uno sciopero generale di tutte le categorie del pubblico e del privato su una piattaforma improntata al netto rifiuto delle politiche di austerità e dell’incipiente entrata in vigore del Fiscal Compact. L’Italia ha preso impegni europei nei prossimi anni: versare contributi al MES (125 miliardi in 5 anni), ripagare il debito (40-50 miliardi l’anno) e al tempo stesso mantenere il pareggio di bilancio, oltre a rispettare anche altri parametri. In tale contesto, se non verranno ridiscussi i termini dei trattati europei, ha senso parlare di crescita economica e rilancio economico dei paesi dell’Unione Europea?
Nel rispetto delle fasce di garanzia previste per il servizio, ad incrociare le braccia venerdì prossimo saranno i lavoratori della scuola , quelli della sanità, quelli del settore privato, nonché quelli del trasporto pubblico locale.
Quindi, con orari variabili da città a città, venerdì prossimo potrebbero non essere garantiti i collegamenti ferroviari, i bus, i tram e la metropolitana.
Lo sciopero generale nazionale culminerà in una manifestazione venerdì prossimo a Roma con corteo dalle ore 10 in partenza da Piazza della Repubblica.
Tra le ragioni dello sciopero generale nazionale recentemente si è aggiunta anche quella relativa alla Telecom Italia per la quale secondo il Sindacalismo di base serve l’intervento pubblico a tutela di un asset così strategico per il Paese. Altrimenti con un controllo iberico l’Italia rischia di perdere l’indipendenza anche nel settore delle comunicazioni.
TANTO PREMESSO, per diritto di cronaca e senza volere polemizzare in merito, dobbiamo sottolineare un grave episodio posto a danno del nostro Sindacato.
Invero il giorno 18.10.2013 le single CGIL-CISL-UIL-UGL e FIALS hanno indetto, senza alcuna consultazione con il Sindacato Cobas che pure è firmatario del contratto di secondo livello, un sciopero locale per protestare contro i licenziamenti indetti dalla Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso.
Avremmo preferito la condivisione di un percorso comune che, evidentemente, non è gradito alle altre OO.SS.
Ci è stato dato un aut aut: “prendere o lasciare”.
Noi non accettiamo gli aut aut e per questo abbiamo deciso di manifestare solo a Roma sempre per difendere anche i lavoratori ingiustamente colpiti dai licenziamenti senza giustificato motivo come quelli della Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso.Pertanto, nel rispetto del diritto a manifestare di tutti i lavoratori, chiediamo scusa ai 45 infermieri licenziati per la nostra assenza da Campobasso.
Le iniziative a difesa del diritto al lavoro sono iniziative condivise e non scelte calate dall’alto.
Vi esprimiamo la nostra massima solidarietà ma non possiamo accettare arroganze di alcun genere.
Lo sciopero del 18 ottobre è stato indetto da COBAS-CUB-RDB e per noi la manifestazione che poteva avere una grande rilevanza poteva essere svolta anche Campobasso, con una grande adesione di tutti i settori pubblici e privati, ovviamente con scelte condivise.
Questo purtroppo non si è voluto.
COBAS P.I.
L.R. Maria Luisa Di Bianco