Clinica e ricerca su cuore e cervello, il Dg Asrem Di Santo: “Avanti con studi e collaborazioni per fare bene”

Ampi studi hanno dimostrato che fattori di rischio cardiovascolare sono la causa
principale di eventi cerebrali acuti. Dunque, condizioni come colesterolo alto, livelli
elevati di glicemia e ipertensione, oggi, spingono a preoccuparsi non solo della salute
del cuore ma anche del cervello.
Una realtà su cui clinica e ricerca stanno concentrando le attenzioni, soffermandosi su
ipertensione e demenze.
Di questo si è parlato nel convegno ‘Cuore & Cervello dalla clinica alla ricerca”, che
questa mattina si è svolto al Centrum Palace di Campobasso, ed al quale hanno preso
Asrem, Irccs Neuromed, Responsible Research Hospital, Università degli Studi del
Molise ed Università Sapienza di Roma.
“Il binomio cuore-cervello – ha sottolineato nel suo intervento il direttore generale
Asrem, Giovanni Di Santo – ha affascinato dai tempi remoti tutta l’umanità ed anche i
filosofi. Lo stesso Pitagora immaginava che l’essenza dell’uomo potesse essere
caratterizzata dalla intelligenza, dalla passione, dalla razionalità. La passione era
allocata nel cuore, la razionalità e l’intelligenza nel cervello. Un pò dopo, Anacleto
presupponeva che la psiche fosse all’interno del sangue e successivamente Socrate e
Ippocrate consentivano gli studi su cuore e cervello. Il cervello è la struttura, la mente
è il sub strato. Entrambi diventano tutt’uno e si sintonizzano con il cuore che ha in se
una serie di neuroni. Se vogliamo un cervello nel cuore. Tematiche rilevanti, dunque,
che danno la possibilità di andare a scoprire malattie celebro-cardiovascolari. Ma
addirittura il fascino è nella possibilità di scoprire come le malattie neuro
degenerative, ad esempio l’alzheimer, possano essere preventivamente studiate con
l’interazione tra questi due ordini. Bisogna riflettere profondamente su questi aspetti
– ha aggiunto Di Santo – mentre nel trinomio Asrem, Università e privato di
eccellenza, troviamo il sub strato per crescere insieme e fare sicuramente bene nella
sanità molisana”.

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