Riceviamo e pubblichiamo
La persistente criticità di risorse impiegate, in tutti gli ambiti aziendali, la negazione o persino il rovesciamento dei contenuti degli accordi in essere, il disconoscimento in molti casi dei diritti dei lavoratori, rappresentano tutte concause già sufficienti a generare tanto malessere tra i lavoratori nei luoghi di lavoro.
Nella fattispecie ci si riferisce ad una particolare “categoria” di lavoratori che, più degli altri, sono sempre più stanchi e disillusi, mortificati soprattutto su talune aspettative che si ritenevano prima assodate e che tra tanti ostacoli e tante difficoltà, pur sempre limitatamente nei numeri, incontravano le più legittime aspirazioni di ognuno ovvero, quella di poter far rientro nella propria sede di residenza dopo anni di sacrifici compiuti lontano da casa.
Tra qualche mese uscirà una nuova interpellanza di mobilità volontaria ma nel frattempo l’azienda ha dimenticato i moltissimi colleghi che ogni giorno affrontano centinaia di chilometri per raggiungere la sede di lavoro, che partono da casa alle prime luci dell’alba per farvi rientro dopo dodici ore, che mettono quotidianamente a rischio la vita, che fronteggiano gravi esborsi economici, che raggiungono il luogo di lavoro anche se in precario stato di salute e in tutte le condizioni climatiche ed atmosferiche possibili.
Questi colleghi, non chiede né premi e né sviluppi di carriera ma, più semplicemente che vengano rispettati i presupposti utili a dare vita all’agognato trasferimento, divenuto una vera e propria chimera per molti che tra di loro non hanno più né la forza e né le condizioni di salute idonee a sostenere ancora a lungo la lontananza dagli affetti familiari.
Occorre trovare al più presto le soluzioni, urgenti e quanto più rispondenti possibili alle attese, in questo caso, per una questione che attiene in primis il benessere dei lavoratori e la stessa qualità del lavoro che non per questo deve essere sottovalutata o peggio, ignorata, da questa azienda.
Coordinatore SLP-CISL Abruzzo Molise
Antonio D’Alessandro