La riorganizzazione del servizio di recapito, già operativa su tutto il territorio Nazionale, è partita anche sulla provincia di Campobasso già dallo scorso 20 maggio. Si tratta di unavera rivoluzione:Poste Italiane, infatti, ha deciso di cambiare completamente la propria struttura organizzativa e di lanciare una sfida ai corrieri che, sia per prezzi che per orari di consegna, rappresentano spesso la scelta preferita dagli italiani. L’Azienda, infatti, ha previsto le consegne nel pomeriggio ed al sabato.
Poste Italiane intende quindi rivoluzionare il sistema di consegne. La decisione è stata presa soprattutto per quei clienti (molti) che, lavorando tutto il giorno, solitamente non sono a casa nell’orario classico di consegna: la sfida è lanciata ovviamente ai corrieri, che già oggi offrono tale servizio. Inoltre, la rivoluzione prevede consegne, entro le ore 14:00, anche nella giornata di sabato.
“Questa riorganizzazione ridisegna completamente l’organizzazione di Poste Italiane -afferma il Coordinatore della CISL Poste Molise Antonio D’Alessandro –e al momento sta creando non poche difficoltà organizzative: i turni risultano ancora privi di organizzazione e sono sovraccarichi di lavoro, quindi è facile prevedere ricadute negative sugli addetti al settore che, a causa delle difficoltà lavorative, potranno andare incontro ad ansia, stress ed imprecisione nel servizio, causa spesso di malattie ed infortuni sul lavoro. E, chiaramente, tali difficoltà ricadrebbero negativamente anche sulla clientela.
Sappiamo bene che le riorganizzazioni sono necessarie in quanto servono alle Aziende per competere fra loro per garantire efficienza e aggredire fette di mercato ormai liberalizzate ma, come organizzazione sindacale –afferma ancora il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro –non possiamo abbassare la guardia e permettere che sia lesa la sicurezza e la dignità personale degli operatori.
Noi tutti, lavoratori e lavoratrici postali, vogliamo bene alla nostra Azienda e ci impegniamo a lavorare ogni giorno al meglio delle nostre possibilità, ma non è possibile pensare che strategie aziendali poco rispettose dei diritti del lavoro, troppo azzardate, incoerenti e non condivise con le parti sociali possano andare a scalfire la credibilità di Poste Italiane, importante realtà economica del nostro Paese ed azienda di riferimento per gli operatori del settore, alla quale va tuttora riconosciuto un fondamentale ruolo sociale da parte dello Stato e dell’intera collettività”.