La CISL Poste aderisce alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25
novembre, data scelta dalle Nazioni Unite per parlare, informare e sensibilizzare su
questo fenomeno e sul femminicidio.
I dati ISTAT affermano che quasi 9 milioni di donne nel corso della vita hanno subito
molestie sessuali: da quelle verbali a quelle fisiche, a quelle sul web. Molto diffusi i ricatti
sessuali sul lavoro, anche se in larga misura sommersi. Uomini che chiedono prestazioni
sessuali in cambio di un posto di lavoro o di un avanzamento di carriera, usando il potere
e sfruttando la vulnerabilità di chi cerca un impiego o una promozione. Ma solo lo 0,7%
delle donne ha denunciato, per paura di perdere il lavoro e la vergogna di essere
giudicate dalla società e dai familiari, per mancanza di fiducia nelle forze dell’ordine,
perché pensano che sia meglio trovare soluzioni individuali. In tante preferiscono lasciare
il lavoro o rinunciare alla carriera. Quella che avviene nei luoghi di lavoro è la forma di
violenza in assoluto meno denunciata. Tutto questo – dichiara il Segretario della CISL
Poste Antonio D’Alessandro – ci chiama in causa come organizzazione sindacale, ed è
su questo che vogliamo mettere l’accento quest’anno nella giornata mondiale contro la
violenza sulle donne per proporci come interlocutori credibili per l’ascolto, la presa in
carico e la gestione dei diversi casi di violenza. Va in questa direzione, in coerenza con i
valori già delineati nel Codice Etico, anche il recepimento dell’Accordo Quadro sulle
molestie e la violenza nei luoghi di lavoro sottoscritto da Confindustria e dalle OO.SS. il
25.1.2016 all’interno del CCNL del Gruppo Poste Italiane (all. 19) sottoscritto il
30.11.2017, fortemente voluto da SLP-CISL.
Al suo interno – precisa il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro – le parti
hanno concordato che:
Ogni atto o comportamento che si configuri come molestie o violenza nei luoghi di lavoro è inaccettabile e va condannato in ogni sua forma;
La dignità delle lavoratrici e dei lavoratori non può essere violata da atti o
comportamenti che configurano molestie o violenza;
I comportamenti molesti o la violenza subiti nel luogo di lavoro vanno denunciati;
Le lavoratrici, i lavoratori e l’Azienda hanno il dovere di collaborare al mantenimento di
un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le
relazioni interpersonali, basate su principi di eguaglianza e di reciproca correttezza.
Inoltre, le Parti hanno concordato, che così come le molestie e la violenza, anche i
comportamenti assimilabili allo stalking sono condannabili e inaccettabili, non solo
all’interno dei luoghi di lavoro.
Sempre nel CCNL del Gruppo Poste Italiane (art. 5 – Partecipazione) – continua Antonio
D’Alessandro – abbiamo ribadito l’importanza del Comitato per l’attuazione dei principi di
parità di trattamento ed uguaglianza di opportunità sia a livello Nazionale che Regionale,
con lo scopo di implementare e rafforzare una cultura attenta alla diversità, anche di
genere, tramite azioni positive tese a realizzare esempi di buone prassi nel Gruppo.
Come CISL Poste continueremo a proporre il tema sulla violenza contro le donne e sui
luoghi di lavoro come materia di confronto contrattuale, al fine di eliminare ogni
atteggiamento di discriminazione e tutelare sempre meglio le lavoratrici e i lavoratori di
Poste Italiane.
Intendiamo ribadire – conclude Antonio D’Alessandro – l’impegno del sindacato per fare
dell’ambiente di lavoro un luogo sicuro e rispettoso della dignità di tutte le persone che vi
operano.