“All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?” – aveva ragione il Foscolo? Sicuramente a Campobasso no!!!
di Massimo Dalla Torre
Con un titolo di stampo cultural/letterario, vogliamo commentare quanto sta accadendo al cimitero di Campobasso, dove mancano i loculi dove poter inumare chi, dopo una vita dedita alla famiglia e al lavoro non ha la possibilità di riposare per l’eternità. Con tutto il rispetto che si deve al luogo di inumazione ma soprattutto per gli inumati che, un tempo erano parte integrante della comunità cittadina, ci piacerebbe conoscere come mai possono accadere cose simili.
Colpe specifiche non ve ne sono, almeno lo speriamo, perché è estremamente difficile trovare il bandolo della matassa, che, mai come questa volta, presenta nodi difficilmente dipanabili, eppure, ripetiamo, ci piacerebbe sapere se ci sono responsabilità precise o è la fatalità a fare da padrone?
Senza voler apparire i fustigatori delle anime prave, come scrisse Dante padre della lingua italiana nella divina commedia nel descrivere “Caron dimonio dagli occhi di brace” qualche piccolo dubbio ci sorge; nel senso che il cimitero cittadino già in altre occasioni, non come questa volta però, è stato oggetto di attenzioni e soprattutto di proteste da parte della comunità cittadina e delle opposizioni che fanno parte dello arengo politico nei confronti della maggioranza che governa il capoluogo di regione; ecco perché necessita un intervento determinato e soprattutto definitivo che possa porre la parola fine a quanto sta accadendo in via san Giovanni dei gelsi. Imperizia? Poca attenzione al piano cimiteriale?
Cosa di cui non vorremo credere visto che i costi per l’acquisto dell’ultima dimora non sono propriamente parsimoniosi, anzi sono alti, dettaglio di non poco conto. Queste, sono le domande che ci si pone a cui si uniscono perplessità’ e dubbi. I quali, conditi con una giusta dose di indignazione e rabbia specialmente da parte dei familiari di chi riposerà e riposa nel cimitero cittadino, attendono risposte prima che sia troppo tardi.
Cose, che, ripetiamo sono prevedibili, anche perché gli allarmi sono stati lanciati negli anni senza però ricevere alcuna risposta. Situazione che, lascia basiti e sconcertati, soprattutto perché la poca chiarezza ancora una volta ha contraddistinto il luogo che, è il punto arrivo e di partenza verso la luce che, però, in questi casi è spenta anzi non si è mai accesa.
Non ci piace essere ripetitivi, perché abbiamo massimo rispetto per la collettività e il luogo
ma vogliamo, anzi pretendiamo spiegazioni credibili e non chiacchiere di comari ciarliere che
trovano il tempo che trovano. Intanto, con la speranza di non aver urtato la suscettibilità di
nessuno, che sicuramente si risentirà sotto tutti i punti vista, ribadiamo con forza, sono anni che si discute sulla necessità di costruire un altro cimitero, forse in posizione più idonea e soprattutto con un forno crematorio; ma questo è un argomento che ci riserviamo di riprendere sempre che ci sia consentito…