C’era una volta e c’è ancora una persona della società civile che segue la politica da quando ha avuto il diritto al voto e che un giorno si è fatta tirare dentro alla politica attiva convinta di poter dare il suo contributo. C’era una volta e c’è ancora quel concetto di maggioranza democratica che nell’immaginario di ogni cittadino entusiasta corrisponde all’idea di un gruppo sodale di politici che si confrontano, condividono, scelgono e amministrano nel nome e per conto dell’esclusivo interesse del bene comune.
C’erano una volta e ci sono ancora le sedi politicamente e istituzionalmente preposte in cui portare opportunamente il confronto senza sistematicamente manipolare, strumentalizzare, demagogicamente raccontare false verità calzate, con maschera di perbenismo, per scopi fin troppo facilmente immaginabili.
Ci sono consiglieri comunali (il cosiddetto intergruppo “ibrido”) che da mesi stanno giocando da una parte all’altra del campo una partita non indirizzata al bene collettivo. Nonostante siano stati informati, coinvolti, chiamati a decidere in ogni sede preposta, ruolo di ogni consigliere comunale, continuano a preferire l’attacco alla persona, la manipolazione delle notizie, i proclami (politicamente scorretti) su decisioni in realtà ancora mai assunte, credendo di poter avere in mano il destino di questa legislatura e di poter dare del burattino o burattinaio ad una maggioranza formata da persone per bene, oneste che quotidianamente collaborano per il bene della città di Campobasso. Un gioco al massacro a danno di tutti i cittadini e dell’informazione vera e corretta.
Bibiana Cherchia