Anche per l’anno in corso, per tutto il periodo di stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi, l’organizzazione Forestale dell’Arma dei Carabinieri ha predisposto ed avviato un dispositivo di prevenzione finalizzato a contenere il fenomeno e di contrasto verso le condotte illecite, di natura dolosa o colposa, causa dei roghi.
Un attento dispiegamento di forze specializzate, quindi, per il monitoraggio delle aree più a rischio o più sensibili al fenomeno, che ha portato in alcuni casi ad identificare e perseguire i responsabili degli incendi, come successo in ultimo a Cercemaggiore (CB), dove i militari della Stazione Carabinieri Forestale di San Giuliano del Sannio (CB), dopo approfondite indagini, sono riusciti ad individuare un uomo di 68 anni presunto responsabile del reato di incendio boschivo colposo, divampato lo scorso 20 settembre in località Quartarelle, deferendolo all’Autorità Giudiziaria.
Le indagini hanno preso spunto dall’avvistamento diretto, da parte dei militari, di fiamme che, da un terreno incolto, si stavano propagando al vicino bosco. Il tempestivo intervento della pattuglia dei Carabinieri Forestali ha permesso di svolgere nell’immediatezza le prime attività di indagine, per accertare, attraverso l’analisi delle evidenze fisiche, l’origine dell’incendio e individuarne le cause, nonchè raccogliere elementi circa il presunto autore.
L’uomo, incurante delle alte temperature e del divieto di abbruciamento di residui vegetali vigente sull’intero territorio regionale, nel periodo dichiarato di grave pericolosità per gli incendi boschivi, aveva proceduto alla ripulitura del fondo dalle erbe infestanti, innescando le fiamme che, sfuggite al controllo, hanno coinvolto un bosco di latifoglie e terreni incolti, interessando una superficie di circa 7.000 metri quadrati.
La violazione delle norme oltre a comportare sanzioni amministrative importanti, può determinare l’incriminazione per il reato di incendio boschivo punito, ai sensi dell’art. 423 bis del Codice Penale, con la reclusione da 1 a 5 anni, se colposo, e da 4 a 10 anni, se doloso.