L’assessore comunale Nicola Cefaratti ritiene necessario chiarire le ragioni che lo hanno indotto a non aderire all’iniziativa dei colleghi Cimino, De Benedittis, Toma e Mucci.
“Condivido parte del documento firmato dai quattro assessori – ha spiegato Cefaratti -, soprattutto nel punto in cui vengono specificati i risultati raggiunti in questi anni e gli sforzi compiuti in un contesto socio-economico oggettivamente complicato. Sono quindi orgoglioso di aver dato il mio contributo e di aver lavorato accanto a persone di valore, in primis il Sindaco Gino Di Bartolomeo. Non condivido, come ormai è ben noto da tempo e come ho espresso più volte pubblicamente e in assoluta trasparenza, il modello dell’autocandidatura e la politica del muro contro muro.
L’area dei moderati non può, in un periodo storico così delicato, non avere la forza di rimettersi in discussione e rinunciare preventivamente al dialogo e ad un principio cardine come la partecipazione”.
“Ritengo ancora oggi le primarie – ha aggiunto – lo strumento più idoneo a ridare nuova linfa alla politica e a garantire quel rinnovamento che ormai gli elettori chiedono da troppo tempo. Rinnovamento che non è sinonimo di becera rottamazione, ma nasce semplicemente dalla necessità di ridare legittimità alla politica. E tale legittimità non si può ottenere attraverso fughe in avanti, ma solo con il coinvolgimento di tutti e attraverso metodi democratici e di aperto confronto“.
“Non rinnego – ha tenuto nuovamente a precisare Cefaratti – il grande lavoro svolto in questa legislatura, anzi ne vado fiero. Ma credo che gli sforzi compiuti sin’ora non debbano essere vanificati da prese di posizione e personalismi, che ignorano il comune sentire di una città che ha voglia di voltare pagina e finiscono soltanto per distruggere alla lunga il grande patrimonio culturale e politico dell’intera coalizione”.