Carcere di Campobasso: violenza e psichiatria, la replica

Riceviamo e pubblichiamo
Viene diramato un comunicato stampa nel quale si afferma che ” nelle scorse settimane c’è stata una violenta protesta dei detenuti” e ” manca lo psichiatra!”. Evidentemente a sedare le proteste o a correggere i comportamenti violenti dovrebbero essere gli psichiatri! Precisiamo che subito dopo l’accaduto un altro sindacato ragionevolmente e civilmente aveva chiesto 20 unità di Polizia penitenziaria in più e nello stesso comunicato ma solo alla fine ci si lamenta che sei agenti siano stati inviati in missione nelle carceri di Sulmona (Aquila) e Lanciano (Chieti). La volgarità del comunicato è proprio nell’associare di nuovo la “violenza” alla psichiatria, laddove le statistiche parlano chiaro e dicono che le persone con malattia mentale sono quelle che commettono meno reati contro terzi. Tutto ciò accade il giorno successivo alla Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre dove diversi utenti hanno manifestato quali sono i loro veri problemi, concreti e sicuramente non quelli di essere violenti.
Noi riteniamo e lottiamo affinchè siano separati sul piao culturale e procedurale le persone affette da Disturbo mentale Grave che non superano le due unità ogni 100 detenuti di pertinenza della psichiatria dalle persone psicopatiche o antisociali il cui comportamento violento dipende dalla persona e non dalla malattia mentale. Infatti storicamente il percorso di queste ultime persone è stato sempre estraneo al circuito della della psichiatria proprio per l’inefficacia terapeutica. Forse il carcere dovrebbe dotarsi di personale psicologico altamente qualificato per migliorare le relazioni dei detenuti ma anche per attività didattica e culturale per alcuni sindacalisti. Non escludiamo che tali dichiarazioni appaiono chiaramente strumentali, ma feriscono coloro che il problema della malattia mentale, , quella vera, quella che necessita degli psichiatri, la vivono quotidianamente a casa.

I presidenti delle Associazioni degli Utenti Insieme e della Promozione della Salute Mentale “Promosam” composta da Operatori, cittadini e familiari.

Commenti Facebook