Mentre non si è perso tempo a chiudere nuovamente le scuole, decisione discutibile in quanto le strade erano percorribili, tant’e’ che le autovetture in molti punti, quelli liberi tanto per intenderci quelli del centro città, sfrecciavano causando problemi ai passanti. La città si è interrogata sulle scelte fatte da chi è preposto a rendere meno disagevole la circolazione soprattutto quella pedonale. Domanda che si presenta ogni qualvolta arriva la neve che mette a serio rischio non solo l’incolumità personale ma crea distonie all’intero sistema viario urbano che, se tanto ci da tanto, vista la situazione, e’ suddiviso in categorie ben distinte: serie a, b se non addirittura c e d. Categorie che la dicono lunga come ancora una volta chi ha la disavventura di abitare non al centro ma in periferia o nei quartieri cosiddetti moderni e’ costretto a vedersela da solo, perché i mezzi preposti alla sgombro neve anche se circolano, occludono materialmente i passaggi e fanno si che le carreggiate si ristringono in cui è difficile camminare, se non addirittura scivolare per la formazione di ghiaccio difficilmente asportabile.
Costatazioni, ma soprattutto lamentele, dettate da chi è costretto ad affrontare materialmente i disagi senza poter fare nulla: se non imprecare contro chi spavaldamente passa e ti “innaffiava” anzi “inneva” causando problemi su problemi. I quali, fanno si che il contribuente, che paga le tasse senza poter essere ricambiato positivamente è condannato a dover subire, tant’è che se si permette di protestare e’ apostrofato con parole poco consone al civismo. Cosa assolutamente inaccettabile che scatena rabbia anche perché, per tornare alle suddivisioni cittadine in categorie a mo di gironi calcistici, non è accettabile che Campobasso è preso in ostaggio da chi non ha nessuna cognizione di causa, sempre con il massimo rispetto per i signori di palazzo, e di programmazione evenienze che annualmente si presentano. Elementi che, invece, sono alla base delle regole di qualsiasi comunità che à costretta ad affrontare le bizze meteorologiche che portano neve e avverse condizioni atmosferiche.
Una realtà che, ancora una volta, ha dovuto vedersela con chi, nonostante i piani neve o gli interventi che si sono susseguiti per tutta la giornata per liberare i punti nevralgici dal ghiaccio puntualmente ha commesso gli stessi errori di sempre dando in questo modo corpo alla prima parte del motto latino: “errare umano est” che in questo caso prosegue con: “perseverare e’ diabolico”; e Campobasso e i campobassani questo non lo merita affatto.
Massimo Dalla Torre